Keen Turia
I sandali per il trekking acquatico
L’estate si avvicina, ma la voglia di sport outdoor non viene meno. Pur con le pelli nell’armadio, c’è sempre la possibilità di esplorare. Magari lungo il greto di fiumi e torrenti. Per farlo Keen propone i sandali con tomaia in tessuto sintetico e mesh, resistente e traspirante, abbinata a un sistema di allacciatura mediante cordino a trazione rapida che influisce anche sul bloccaggio del tallone. Suola in gomma bimescola, intersuola in Eva a doppia densità e trattamento antibatterico completano la dotazione tecnica di Turia Sandal. Pesano 300 g e costano 99,95 euro. Sono disponibili in versione sia da donna sia da uomo.
Maglia e pantaloncini Exo-Sensifit
Scienza e tecnologia Salomon per il trail running
Exo-Sensifit è la tecnologia Salomon dedicata all’abbigliamento da trail running, alla base di una linea di prodotti in grado di massimizzare le prestazioni contribuendo al contempo all’efficienza biomeccanica e al recupero. La maglia a maniche corte Exo S-Lab SS Zip Tech Tee M, ad esempio, aiuta a sostenere la muscolatura facilitando la respirazione durante la corsa, mentre i pantaloncini Twin Skin Exo S-Lab Short M contribuiscono a mantenere la postura corretta. I capi, forti d’inserti riflettenti, condividono la struttura a nido d’ape del tessuto Actilite e la costruzione Smartskin, ovvero l’abbinamento di più materiali termosaldati senza cuciture, così da mantenere un allineamento del corpo conforme al terreno affrontato riducendo il rischio di crampi ed evitando la dispersione delle energie. La maglia costa 90 euro, i pantaloncini 150 euro.
7^ Campionato giapponese
12 chilometri, 1200 metri di dislivello, e 4 metri di neve
L'8 aprile vicino a Nagano si è disputato il Campionato giapponese di scialpinismo, nei giorni che hanno preceduto la gara sono caduti oltre quattro metri di neve fresca.
I concorrenti hanno gareggiato lungo dodici chilometri con 1200 metri di dislivello.
Che il Giappone possa diventare una nuova sede per una prova di Coppa del Mondo?
Tour du Grand Paradis, sarà un'edizione spettacolare.
Ilvo Martin: «Il percorso è pronto!»
La quinta edizione del Tour du Grand Paradis è oramai alle porte, dopo due anni d'attesa si torna a gareggiare nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La gara valdostana, penultima prova della Coppa Italia - Trofeo Scarpa assegnerà il Campionato Italiano Top Class sulle lunghe distanze.
Mentre alla segreteria operativa continuano ad arrivare le iscrizioni delle squadre, le guide alpine Ilvo Martin e Paolo Pellissier in questi giorni stanno salendo in quota per la tracciatura definitiva del percorso.
«Le condizioni in quota sono perfette!» Ha detto Ilvo Martin. «Martedì abbiamo tracciato sino alla vetta - ha continuato la guida alpina - ora manca solo qualche bandierina sulla parte bassa del percorso. Le condizioni sono straordinarie, in quota c'è un metro di neve fresca, ma non essendoci stato vento non sono presenti accumuli. Inoltre il manto nevoso grazie alle temperature primaverili si sta già assestando nel migliore dei modi e in nessun tratto abbiamo trovato ghiaccio. Domenica mattina, se la meteo sarà dalla nostra parte, tutti i concorrenti saliranno in vetta al Gran Paradiso».
Per quanto riguarda le informazioni tecniche il percorso ha un dislivello positivo complessivo di 2460 metri diluito in due salite, rispettivamente di 2160 metri e di 300 metri.
La partenza sarà data nella località Pravieux - Pelley alle ore 8. I concorrenti partiranno a piedi con gli sci nello zaino. Gli organizzatori, se le condizioni del manto nevoso rimangono così come sono, prevedono che il traguardo di Pont potrà essere tagliato con gli sci ai piedi.
Tutti gli atleti riceveranno un gilet tecnico marchiato Montura e Ykk in Gore-tex Windstopper con l'esclusiva cerniera a singolo cursore apribile a strappo.
Nevica al Rifugio Calvi, il Parravicini è confermato
Domenica 29 aprile l'ultima prova della Coppa Italia - Trofeo Scarpa
La decisione di svolgere regolarmente il Trofeo Parravicini, prova finale della Coppa Italia - Trofeo Scarpa, è stata presa in queste ultime ore dopo il sopralluogo al Rifugio Calvi.
Le nevicate di questi ultimi giorni nelle vallate orobiche hanno incoraggiato agli organizzatori, lo Sci Cai Bergamo, a confermare la gara, anche se il percorso dovrà subire qualche modifica.
La segreteria operativa dello Sci Cai Bergamo ha aperto le iscrizioni, mentre il Comitato Organizzatore ha indetto per venerdì 20 aprile alle ore 18.30 la conferenza stampa di presentazione. La conferenza si svolgerà nella sede del Cai Bergamo al Palamonti di Bergamo.
L'unica nota positiva in questo inverno avaro di precipitazioni nevose è che la strada di accesso al rifugio, al momento si presenta con poca neve e, sempre salvo condizioni meteo avverse nei prossimi giorni, sarà sicuramente accessibile fino alla località Lago del Prato (quota m. 1650). Gli addetti ai lavori del Comune di Carona cercheranno di pulire ulteriormente la strada fino a raggiungere uno spiazzo adatto per manovrare gli automezzi fuoristrada adibiti al trasporto degli atleti.
Durante le premiazioni che si svolgeranno a Carona domenica pomeriggio saranno consegnati i riconoscimenti ai vincitori della Coppa Italia - Trofeo Scarpa.
Le classifiche di Coppa Italia - Trofeo Scarpa si possono consultare su www.coppaitaliaskialp.it.
Denis Trento vince il 38^ Trofeo Rollandoz
Percorso ridotto e maltempo a Rhemes Notre Dame
Denis Trento del Centro Sportivo Esercito ha vinto domenica mattina il Campionato Italiano a tecnica libera sulle nevi di Rhemes Notre Dame. Gli atleti hanno gareggiato su di un percorso ridotto con due salite, la prima di 700 metri e la seconda di 400 metri.
A causa del maltempo non si è infatti potuto salire fino ai 3400 metri di cima Entrelor. Trento vince in 1h15'25" davanti a Filippo Beccari (1h15'49") e Franco Collé (1h17'04"). Settimo e ottavo i primi due Junior Nadir Maguet (1h21'40") e Stefano Stradelli (1h22'49"). Tra le donne la vittoria va a Tatiana Locatelli in 1h39'09" davanti a Raffaella Miravalle (1h42'07") e Claudia Comello (1h57'04"9).
The Big family
Una stagione in azzurro!
Abbiamo seguito la Nazionale per l’intera stagione, dal loro ritiro di novembre a Falcade, passando per tutte le tappe di Coppa, gli Europei di Pelvoux , il Colorado, per finire questa notte con il rientro dalla trasferta in Norvegia. Abbiamo condiviso con loro successi e sconfitte, sorrisi e mal di pancia, li abbiamo fotografati e ripresi in tutti i modi, li abbiamo intervistati e stressati. Vorremmo chiudere questa nostra stagione al loro seguito, raccontandovi il lato “b” di questa squadra.
I due tecnici Angeloni e Invernizzi, meglio conosciuti come OscarOne e Lilo, sono i registi di questa “big family”, fanno un lavoro mostruoso, che spazia dalla gestione tecnica, alla programmazione della stagione, alle prenotazioni di voli e alberghi, iscrizioni gare, noleggio furgoni, gestione del bilancio, oltre che accollarsi il marketing e le sponsorizzazioni. Questi sono i compiti istituzionali, poi c’è la gestione del gruppo, e qui vogliamo spendere due parole.
Il loro più grande successo è di aver creato un gruppo meraviglioso, una vera squadra. I ragazzi stanno bene insieme, hanno messo da parte rivalità e campanilismi, sanno onorare e correre per i colori della nazionale.
Vederli girare per il mondo con la scritta “Italia” emoziona.
C’è collaborazione, spirito di gruppo e armonia, e come dice Eyda: “è bello!”.
Il merito è tutto loro, non ricevono stipendio per questa attività, anzi ci mettono del loro dal momento che Oscar utilizza le sue ferie in occasione delle trasferte.
Le medaglie e la passione non bastano per giustificare tutto questo, c’è molto di più.
La ricompensa più bella, quella per cui ne vale la pena, arrivi dai loro ragazzi, che sanno collaborare, che ci mettono impegno e abnegazione, che si sacrificano e credono nei valori della loro divisa. I sorrisi e gli abbracci al termine di ogni trasferta valgono più di tante parole.
Noi siamo a ringraziarvi per averci dato la possibilità di lavorare, e per averci sempre messo nelle migliori condizioni di poterlo fare. Speriamo di essere stati discreti, di non aver intralciato il vostro lavoro. Per noi è stato un onore, siete il nostro onore. Forza Italia!
Carlo e Riccardo
Zai Feffa
Grantour svizzero da 999 g
Gli sci della Factory svizzera vengono realizzati utilizzando materiali prevalentemente naturali. Non fa eccezione l’evoluzione del noto modello Feffa, grantour di 170 cm con sciancratura 121/78/101 mm e peso di 999 g, che beneficia di anima in legno di cedro rivestita con fibre di carbonio a disposizione multi assiale. Lamine in acciaio dallo spessore particolarmente generoso.
Skimo family by Kilian
Video di chiusura della Coppa del Mondo
Dopo un'intensa stagione si è chiusa la Coppa del Mondo con la meritata vittoria di Kilian, che ha voluto condividere questo successo con la sua seconda famiglia...
William Bon Mardion e Mireia Miro' vincono a Tromso
Oggi però a vincere è stato lo scialpinismo
La foto si commenta da sé, oggi abbiamo assistito a uno spettacolo esagerato. La concentrazione degli atleti era distratta dalla meraviglia che la natura li circondava. Oggi hanno sciato gli occhi e il cuore, la performance conta solo per la classifica. Kilian in vetta si è fermato qualche secondo ad ammirare lo spettacolo, Antonioli non credeva ai suoi occhi, Gloriana ed Elisa erano estasiate, io a stento sono riuscito a trattenere le lacrime. Una magia queste montagne circondate dai fiordi e ricoperte di powder, un angolo di paradiso, qui la natura ha davvero saputo dare il meglio di sè. Per la cronaca ha vinto ancora lui, William Bon Mardion, l'uomo da battere in questo finale di stagione. Il protagonista però di giornata è ancora super Manny Reichegger. E' stato tutta la gara in testa, tirava un passo strepitoso, è arrivato primo in vetta seguito da Bon Mardion e Kilian che non riuscivano a tenerlo.
Poi in discesa il Bon Mardion compie il solito capolavoro, come lui nessuno. Manny non vede una porta direzionale, all'arrivo gli viene inflitta una penalità di ben cinque minuti che lo fanno precipitare in ottava posizione, e quel che è peggio gli fanno perdere anche una posizione in classifica generale di coppa, passando dal secondo al terzo posto. In campo femminile oggi Mireia è riuscita a vincere su Laetitia Roux, forse più attratta dal paesaggio che dalla voglia di far fatica, chiude in terza posizione la solita Gloriana Pellissier.
Il primo dei nostri è stato un ottimo Dennis Brunod, settimo alla fine, autore di una grande prova. Chiude in decima posizione Robert Antonioli che in discesa recupera sul Boscaccino precedendolo di qualche secondo sul traguardo. In classifica generale di coppa per la categoria espoir Antonioli chiude così secondo e Boscacci terzo, preceduti dal fenomeno francese Jacquemoud. Vince meritatamente la categoria espoir Elisa Compagnoni, una stagione regolare in costante crescita. Kilian ha concluso in tredicesima posizione attardato anche lui dalla penalità di cinque minuti, che comunque non gli pregiudicano la strameritata vittoria di coppa. Al secondo posto sale Bon Mardion ed in terza scende il nostro Manny. Laetitia Roux come da pronostico si aggiudica la coppa precedendo l'amica Mireia Mirò, mentre conquista il terzo posto la svizzera Maude Mathis.
Gli altri azzurri? Pietro Lanfranchi è stato squalificato per aver affrontato la salita a piedi con il rampone in mano. Per forza era rotto. Mancano all'appello quindi Eydallin e Holzknecht. Che fine hanno fatto? Semplicemente hanno preferito godersi il paesaggio. «Quando mai ci capiterà una cosa così?» commentava in vetta Eydallin. Fuori dai giochi per la Coppa, per una volta hanno messo da parte l'aspetto agonistico e si sono goduti lo spettacolo.
Robert Antonioli mantiene la promessa
E si tuffa nel fiordo
I Norvegesi non credevano che un mediterraneo avesse il coraggio di tuffarsi nel fiordo gelido di Tromso, e invece il Robert mantiene la parola data e dà appuntamento per tutti il pomeriggio nel pontile in centro a Tromso…
Et voilà la scommessa è vinta.
Scialpinismo nel salotto di Tromso
Martin Marcel e Nina Silitch sovrani al grande Nord
Per lo scialpinismo una location da sogno, degna del miglior Spielberg. La piazza di Tromso è stata preparata come un'arena, agghindata a festa, con il fiordo a lambire il tracciato di gara. In molti hanno assistito alla gara direttamente dalla barca, altri dai tavolini dei bar, una cosa così non si era mai vista prima. Partenza alle ore 12 in una Tromso trabocchevole, curiosa di conoscere questo format di gara. Atleti increduli di uscire dall'hotel ed andare direttamente in partenza a mezzogiorno. Tra una batteria e l'altra gli atleti rientravano in hotel a sorseggiare del the, qualcuno addirittura l'abbiamo visto in ciabatte. Neanche il calcio ha mai potuto tanto!
Dalle batterie di qualificazione escono i trenta atleti che si contenderanno l'accesso in finale dopo aver superato i quarti e le semifinali. I nostri ci sono tutti. Nei quarti sono usciti Lanfranchi, Brunod, Boscacci e Holzknecht, nella semifinale Eydallin, mentre volano in finale Antonioli ed uno strepitoso Manny Reichegger, protagonista di un quarto di finale da libro cuore. L'ha vinta per distacco su Anthamatten e Bon Mardion, perfetto nei cambi e nella strategia. Non sbaglia un colpo, lui c'è sempre e non si risparmia mai: un vero capitano.
In finale succede che Antonioli esce male dal lancio, ma l'impressione è che comunque non avrebbe potuto nulla al cospetto di un Martin Marcel impressionante che ha dato spettacolo con una prova di schiacciante superiorità. Benissimo anche il giovane tedesco Rottmoser che precede Robert Antonioli autore comunque di una prestazione super in rimonta. Manny chiude quarto a ridosso di Robert, sbottando per non essere stato preciso nei cambi, "sarebbe potuto essere podio".
In campo femminile solo Elena Nicolini accede alle fase finali, Gloriana Pellissier ed Elisa Compagnoni infatti non passano le qualifiche. Grintosa e decisa Elena, una combattente, colma il gap tecnico con mestiere, di cattiveria. Conquista la finale con autorità, che si gioca ad armi pari con le rivali, chiudendo quinta dietro la Roux. Deve crederci, ritengo che le sprint si addicano alle sue caratteristiche, se si specializza può ambire ai metalli preziosi.
Per problemi con il rilevamento cronometrico la manifestazione ha subito uno stop di quasi un'ora, motivo per cui la finale è andata in scena alle 15 quando ormai la piazza si era svuotata. Peccato.
In Tromso intanto ha avuto inizio la festa, con il salmone a farla da padrone annaffiato dalla birra Mack, birra prodotta al circolo polare artico.
Anche se la sprint non trova il consenso di molti atleti e addetti ai lavori, in un contesto così non si discute. Per dirla alla Steppen " è bello".
Domani andrà in scena l'individuale e poi tuffo collettivo nel fiordo a sancire la chiusura del circuito di Coppa.