Vittoria francese per Fabio Cavallo
Al Trophee Victor de Cessole di Casterino
Sigillo del cuneese Fabio Cavallo al Trophée Victor de Cessole, la gara scialpinistica nella francese Val Casterino. Vittoria in solitaria la sua con il tempo dii 2h00'45, davanti agli atleti di casa Valentin Clarys in 2h15'14 e David Poncet in 1h18'05. Nella ten ten anche Paolo Mattio, quinto, Fabrizio Solavaggione, ottavo e Federico Bausone, nono. Nella gara femminile, vinta dalla francese Sandrine De Choudens, quarta Maria Orlando.
Orobie ripide, la proposta di Skialper
Sul numero di febbraio/marzo tre discese nella Bergamasca
«I dolci rilievi della bassa valle vengono rapidamente sovrastati dalla Presolana, il massiccio detto 'La Regina', con le sue diverse cime, i suoi pilastri di calcare, il vuoto sul precipizio nord che guarda la Val di Scalve. Essa è la porta dell’alta Val Seriana e la cima simbolo per l’alpinismo classico locale. L’idea di esplorare in ottica sciistica proprio le tre cime più rappresentative del massiccio è nata da un’uscita sul frequentatissimo Timogno… soltanto guardandosi intorno! Ecco il tarlo che ha portato nell’arco di due stagioni a sfiorare sci ai piedi le pendici del Pizzo Scais, del Pizzo di Coca e della Presolana Centrale che confluiscono nella Val Seriana. Itinerari classici primaverili dell’alpinismo bergamasco, visti in ottica sciistica: un’effimera collezione che consente di 'calzare alla croce' di tre punti simbolo delle Orobie». È questo il ‘succo’ dell’articolo di Andrea Bormida e Gerry Terraneo sullo sci ripido in Val Seriana pubblicato su Skialper di febbraio/marzo.
PRESOLANA - L’itinerario riguarda la normale estiva dalla Grotta dai Pagani. Emozioni dolomitiche su un canale da 45°. «La crosta cede sotto i piedi ma regge gli sci, con poco grip. In cima non c’è vento e fa caldo. Il sole inizia ad entrare, ma temo un po’ le scariche nel primo canale. Calzo gli sci e tengo la picca a portata di mano».
PIZZO DI COCA - Sulla vetta più alta delle Orobie la discesa scelta è quella dalla parete Ovest. Un 3.000 di grande soddisfazione. «L’idea di salire questo versante, per poi scenderlo, costituisce una bella possibilità di scialpinismo, ripido e di un certo impegno. Il dislivello, l’esposizione e il difficile orientamento a ovest forniscono tutti gli ingredienti per una discesa soddisfacente in un posto che ha tutte le carte in regola per essere definito selvaggio. L’avvicinamento fino al rifugio Coca, se percorso con molta neve come ci è capitato, non è per niente banale, anzi presenta rischi per tipologia di pendii attraversati e conformazione, che devono essere attentamente presi in considerazione».
SCAIS - La terza proposta è il canale centrale dello Scais. «Ambiente severo, senza sole vista l’esposizione est, un freddo pungente, ma il morale rimane alto. Siamo tranquilli, fino a quando, a circa 60 metri dall’uscita, dove verrebbe voglia di piegare a sinistra per prendere la spalletta di uscita, un evidente placcone ventato ci induce a pensare ancora più intensamente a tutte quelle belle cose che avremmo potuto fare».
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Dynafit IST a Erwin Deini e Chiara Iulita
Ultima tappa con la Rampigada ski alp
Chiusura del circuito International Dynafit Ski Tour 2014-2015 con la Rampigada ski alp; vittoria di tappa di Michele Giovanna in 46'39" davanti ad Erwin Deini in 46'55" e Mauro Stoppini in 47'36"; ai piedi del podio Cristian Biffinger e Cristian Minoggio. Nella prova femminile affermazione di Chiara Iulita in 1h00'35" su Greta Mancini in 1h06'49" con Giulia Zani in 1h12'33 a completare il podio.
GENERALE - Titolo per Erwin Deini e Chiara Iulita: sul podio maschile anche Michele Giovanna e Cristian Biffinger, su quello rosa Greta Mancini e Raffaella Girlanda.
Successo di Holzknecht alla Lagorai Cima d’Asta
Roberta Pedranzini vince la prova femminile
La venticinquesima edizione della Scialpinistica Lagorai Cima d’Asta, valida come prova di Coppa Italia Trofeo Scarpa, si è corsa in una domenica mattina perfetta con temperature miti, cielo terso, completa assenza di vento e con un manto nevoso in buone condizioni.
Sul percorso originale che saliva sino alla vetta del Cima d’Asta in gara circa quattrocento atleti provenienti da tutto il Nord Italia. Ai nastri di partenza non sono mancati però alcuni atleti stranieri in rappresentanza di Slovenia, Bulgaria, e Austria.
Da Malga Sorgazza in Val Malene, a pochi chilometri da Pieve Tesino, i primi a partire sono stati i ragazzi delle categorie Junior e Cadetti, anche loro in gara per conquistare punti preziosi della Coppa Italia di scialpinismo. Gli Junior dovevano affrontare circa mille metri di dislivello in due salite, mentre per i Cadetti, i metri di dislivello da coprire erano poco più di settecento.
Dopo circa 20 minuti sono partiti i Senior. per loro il programma della giornata prevedeva 1800 metri di dislivello positivo diluiti in quattro salite. L’armata dei quattrocento si è arrampicata verso il primo posto di controllo del Rifugio Brentari. In questa prima fase sono stati i due azzurri Manfred Reichegger e Lorenzo Holzknecht a prendere il comando della gara; dietro di loro Franco Collè, Denis Trento e Davide Pierantoni. Anche l'Espoir William Boffelli era nelle prime posizioni.
I due battistrada hanno condotto la gara alternandosi nel fare il ritmo sino al secondo passaggio nei pressi del Rifugio Brentari. Nella penultima breve salita è stato Lorenzo Holzknecht a prendere l’iniziativa, guadagnando qualche metro di vantaggio su Manfred Reichegger. Il valtellinese in discesa guadagna ancora qualche metro e nella successiva ultima salita riesce a controllare il suo vantaggio. Qualche minuto dietro a Reichegger salivano lo sloveno Nejc Kuhar, Denis Trento, Franco Collè e Davide Pierantoni.
A Forcella Magna, ultimo cambio della giornata, Holzknecht inizia la discesa verso il traguardo di Malga Sorgazza con circa un minuto di vantaggio. Reichegger in discesa non forza il ritmo e quindi mantiene la seconda posizione con poco meno di tre minuti di vantaggio sul Nejc Kuhar.
L’azzurro, medaglia di bronzo nella vertical mondiale di Verbier, taglia il traguardo a mani alzate con il tempo di 1h51’56’’, Manfred Reichegger è secondo con 1h53’08’’. Il podio è completato da Nejc Kuhar che ferma il cronometro in 1h56’45’’. Denis Trento e Franco Collè si classificano rispettivamente al quarto e quinto posto.
GARA FEMMINILE - La bormina Roberta Pedranzini mantiene la leadership per tutta la durata della gara. In un primo momento sulle sue code saliva la trentina Elena Nicolini che dopo aver capito che la Pedranzini aveva un ritmo difficile da tenere, ha pensato di continuare con il proprio passo, difendendo la seconda piazza dagli attacchi della bellunese Cecilia De Filippo.
Roberta Pedranzini taglia il traguardo con il tempo di 2h23’49’’, Elena Nicolini sale sul secondo gradino del podio fermando il cronometro in 2:30’17’’. Il podio è completato da Cecilia De Filippo. In quarta e quinta posizione chiudono Elisa Compagnoni e Sabrina Zanon.
GIOVANI - Tra gli Espoir Alessandra Cazzanelli e William Boffelli hanno conquistato la prima posizione.
Tra gli Junior hanno vinto Giulia Compagnoni e Davide Magnini. In seconda posizione tra le Junior c’è Erica Rodigari, mentre è terza Mara Martini. Alle spalle di Magnini si classifica Valentino Bacca, David Frena completa il podio.
Nei Cadetti la vittoria è andata a Giulia Murada e ad Andrea Prandi. Alle spalle della Murada si sono classificate Melanie Ploner e Giorgia Felicetti. Tra i ragazzi, Stefano Confortola e Daniele Soppelsa conquistano rispettivamente la seconda e terza piazza.
La lista partenti della Pierra Menta
Pettorale 1 per Matteo Eydallin e Damiano Lenzi
Ecco la lista-partenti della Pierra Menta 2015. Pettorale 1 per Matteo Eydallin e Damiano Lenzi, 2 per i francesi Gachet-Bon Mardion, 3 per un altro team azzurro, quello di Michele Boscacci e Robert Antonioli. Con il 4 i francesi Blanc-Sévennec, con il 5 Kilian-Pinsach, con il 7 Filippo Beccari e Roberto De Simone.
Nella gara femminile Laetitia Roux gareggerà con Mireia Mirò, l'altra francese Axelle Mollaret con Emelie Forsberg, poi la coppia elvetica Pont Combe-Fiechter. In gara le azzurre Martina Valmassoi e Katia Tomatis, oltre alla coppia del Gossensass formata da Stefanie De Simone e Julia Kompatscher.
Barazzuol&Maguet, coppia vincente alla 3D
A Les Diablerets terzi Francois Cazzanelli e Stefano Stradelli
Vittoria azzurra in Svizzera alla Diablerets 3D: sul gradino più alto del podio sono saliti Filippo Barazzuol e Nadir Maguet che hanno chiuso davanti alla coppia tedesca formata da Sandro Schlegel e Gerhard Schneider, con i valdostani François Cazzanelli e Stefano Stradelli a completare il podio. Nella gara rosa a segno Cécile Pasche e Marie Pharisa.
Damiano Lenzi e Katia Tomatis primi a Prato Nevoso
Il circuito Cuneo Ski Alp a Fabio Cavallo e Valentina Picca
Chiusura del Cuneo Ski Alp con la Sciando con le Stelle di Prato Nevoso. Lo sci club Tre Rifugi presenta ai concorrenti un percorso di 1000 metri di dislivello e 13 km di sviluppo, dove si alternavano tre salite e altrettante discese, tra la pista illuminata, il Bar Caudano, il Rifugio Balma e Cima Nera, con tratti da percorrere a piedi (senza ramponi), in cresta, prima della discesa finale sulla pista che conduce nella conca di Prato Nevoso.
Da pronostico vittoria di Damiano Lenzi che chiude la gara con un tempo record di 54’12” seguito da Fabio Cavallo in 56’07” che si aggiudica anche la vittoria del circuito Cuneo Skialp 2015 e da Maurizio Enrici in 59’07”. Stella rosa di questa notturna è stata Katia Tomatis in 1h06’, seguita da Debora Cardone in 1h11' e da Raffaella Miravalle in 1h14’. Nel generale del Cuneo Ski Alp primato per Valentina Picca. Nella categoria Master a segno Elio Griseri in 1h11", primo di categoria anche del circuito.
Gran finale per Sci e Luci nella Notte
Alla Monte Altissimo Race a segno Zanaboni e Ghirardi
Ultimo atto del circuito Sci e Luci nella Notte con la Monte Altissimo Race. A Borno vittoria di Massimiliano Zanaboni in 34'00" davanti a Diego Fenaroli in 35'09" con terzo Andrea Olivari in 35'14"; ai piedi del podio Pietro Lenzi e Marco Piazzalunga, con sesto il primo Master Angelo Bernini. Nella gara rosa si impone Corinna Ghirardi in 41'16" su Siivia Cuminetti in 41'56" e Sonia Testini in 46'11", quarta Silvia Ottaviano, quinta Silvana Bonaiti, prima Master.
GENERALE - Andrea Omodei vince il circuito con 1135 punti su Andrea Olivari e Marco Piazzalunga, mentre il titolo rosa va a Corinna Ghirardi su Paola Pezzoli e Claudia Boffelli. Tra i Master 45 a segno Marzo Deho, nei Master 55 primo Roberto Longhi, nelle Master affermazione di Silvana Bonaiti, tra gli Junior successo di Luca Maurizio e tra i Cadetti di Daniele Carobbio.
Grinius e Picas vincono la Transgrancanaria
Bis Picas nella gara femminile, nono posto per Zanchi
È stata una delle edizioni più belle e ricche di sorprese della Transgrancanaria, prova dell’Ultra-Trail World Tour di 125 km partita ieri alle 23 da Agaete, nell’isola canaria. Bella perché la vittoria è andata al lituano Gedeminas Grinius, corridore sicuramente quotato, dopo le belle prove della scorsa stagione (terzo alla LUT, quarto alla Diagonale des Fous e quinto alla UTMB), ma non in testa alla lista dei favoriti. Le sorprese sono iniziate con la marcia del cinese Yan Long-Fei che ha condotto fino a Roque Nublo, dove è stato costretto a ritirarsi a causa del mal di testa. Qui Grinius è passato in testa con un gruppo di atleti a 12 minuti, tra i quali Iker Karrera e Anton Krupicka. Però Karrera è stato costretto al ritiro per problemi di stomaco intorno al km100 e Krupicka ha tirato il freno a mano chiudendo sesto. Sorpresa nelle sorprese è stato il secondo posto del norvegese Didrik Hermansen, che ha chiuso a soli 7 minuti dal vincitore. Al terzo posto il francese Antoine Guillon, in ritardo di 16 minuti dal vincitore. Grinius ha anche battuto il record della gara (Ryan Sandes, nel 2014) di quattro minuti. Ottimo nono posto di Marco Zanchi, primo italiano, mentre si sono ritirati sia Stefano Ruzza che Fulvio Dapit. Tra le donne successo bis di Nuria Picas. La spagnola, però, non ha avuto vita facile come potrebbe sembrare ed è giunta al traguardo provata. La Picas è passata in testa dopo l’abbandono di Nikki Kimball e Fernanda Maciel però è stata vittima di problemi di stomaco e ha subito il ritorno della francese Caroline Chaverot. L’ultima discesa, la più lunga, ha aiutato Nuria, tra le più forti in assoluto su questo terreno, a chiudere al primo posto.
Vinschgau Cup, a Trafoi primi Anthamatten e Kreuzer
Vittoria nel circuito di Ossi Weisenhorn e Annemarie Gross
Ultima tappa della Dynafit Vinschgau Cup a Trafoi. Pronostici rispettati con i successi dei nazionali svizzeri Martin Anthamatten (con il nuovo record del percorso in 24'38") e Victoria Kreuzer. Ben 246 i partenti che si sono sfidati sui 650 metri di dislivello: nella graduatoria finale Ossi Weisenhorn precede Alex Erhard e Daniel Nicente, mentre in quella femminile Annemarie Gross si conferma leader, ripetendo il successo dello scorso anno.
Pierra Menta, cresce l'attesa
Lenzi-Eydallin e Antonioli-Boscacci, le coppie azzurre
11-14 marzo 2015: è tempo di Pierra Menta, è tempo di La Grande Course. E siamo alla trentesima edizione. Quasi 10.000 metri di dislivello in quattro tappe, passaggi in quota a più di 2.600 metri, circa 200 squadre ai blocchi di partenza e migliaia di spettatori che salgono ad incoraggiare i concorrenti. Nel 2015 la Pierra Menta cambia: la celebre salita al Grand Mont sarà nell'ultima tappa quella del sabato. Si parte mercoledì con la prova al Planay, giovedì salita al Pic Vache Rouge e alla Grande Combe, venerdì al Col de la Pierra Mneta e Mont Coin.
SQUADRE MASCHILI - Anche con l'ingresso nella Coppa del Mondo, alle gare LGC è consentito partecipare in squadre miste e non per nazionali. Alla Pierra Menta comunque si resta per nazionali: le coppie azzurre schierate dal dt Bendetti (visto anche i costi di iscrizione, superiori ai 1000 euro a squadre) saranno Lenzi-Eydallin e Antonioli-Boscacci. Anche in casa Francia coppie tutte nazionali a partire da William Bon Mardion e Xavier Gachet. E pure Kilian al via nel team nazionale con Marc Pinsach Rubirola. Una curiosità tra gli iscritti presente il campione francese di ultrarunning François D'Haene.
Xavier De La Rue in missione antartica
Su Skialper di febbraio/marzo un’ampia intervista allo snowboarder
«Mi sono ritrovato in balia di questa valanga. Sono stato trascinato per più di due chilometri. Nel freeride questo tipo di cose non succedono due volte… Un vero miracolo. E sono felice di aver avuto la possibilità di riflettere su quello che faccio. Non c’è lezione migliore che arrivare così vicino alla morte. L’incidente è avvenuto a fine stagione e avevo molti mesi davanti a me per pensare, analizzare. Mi sono detto che quello che facevo non aveva molto senso, mi sono chiesto se continuare a scegliere linee così pericolose o optare per altre, più semplici. Ma in ospedale, una volta alzato dal letto, osservando le montagne, mi sono messo subito a cercare delle linee da scendere. Ho pensato subito di voler tornare e in quell’istante mi sono reso conto di quanto ami quello che faccio. Non è solo un hobby, è la mia vita. E devi vivere fino in fondo la tua vita». A ‘confessarsi’ con Lucia Prosino è lo snowboarder Xavier De La Rue, in un ampio articolo di 6 pagine sul numero di febbraio-marzo di Skialper.
XAVIER A 360 GRADI - De La Rue ha affrontato diversi argomenti, dal suo passato alle competizioni di boardercross, ai materiali che utilizza, fino ai progetti attuali che lo vedono impegnato nella produzione di spettacolari video.
ANTARTIDE - L’ultima avventura si chiama ‘Mission Antartic’, il film di Lucas Debari prodotto da Timeline Missions. «È stata una tra le esperienze più belle di tutta la mia vita. Un viaggio completo ai confini del mondo. Il percorso in barca mi ha dato non pochi problemi, ma poi una volta laggiù, tutto mi è sembrato speciale!… All’inizio solo neve dura e un fondo ghiacciato, una volta a Recess Cove, siamo stati proiettati in un paesaggio fiabesco. Le montagne sembrano le stesse che troveresti in un posto come Chamonix sopra i 3.000 metri, ma qui sei al livello del mare e con la barca ti puoi spostare dove vuoi. Ti trovi in un terreno con molta storia, ma allo stesso tempo sembra ancora tutto intatto».
BEC DE ROSSES - Xavier ha anche parlato della parete preferita, il Bec de Rosses (3223 m, Vallese, Svizzera) dove ha vinto il Verbier Extreme per tre volte. È una parete estremamente difficile e pericolosa e tutte le linee di discesa sono complesse, tra i 40º e i 60º, con molti cambi di pendenza.
GIÀ IN EDICOLA - Skialper di febbraio è disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per acquistarlo su smartphone o tablet è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
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