Simone Moro: 'bisogna sapere fallire'
L'alpinista sul Nanga Parbat e tanto altro in una serata con il pubblico
Non capita spesso di vedere code di auto per un incontro che parla di montagna. Anzi, diciamolo, non capita quasi mai. È quello che è successo ieri a Bevera (Lc) per la serata con Simone Moro organizzata da DF Sport Specialist. Un'occasione per celebrare 30 anni di amicizia con il patron della catena di negozi, Sergio Longoni, ma anche per ritornare sull’impresa invernale al Nanga Parbat, preceduta da una affollata conferenza stampa con un Moro a 360 gradi.
IL PERCORSO - «Se ci si concentra solo sulla vetta, su quei 5 minuti, si perdono di vista tante cose, io voglio ricordare il percorso che mi ha portato sul Nanga Parbat come su altre vette, perché è la realizzazione del sogno ed è un viaggio fatto di incontri e di crescita personale» ha detto Moro. «Lungo il percorso impari tante cose. Impari a essere un padre migliore e un cittadino migliore vedendo bambini che camminano due ore per andare a scuola, impari a non buttare via neppure una goccia d’acqua all’autogrill o quando fai la doccia perché il ghiacciaio ha perso 800 metri di dislivello a causa del cambiamento climatico, ti rendi conto che l’uomo può vivere senza petrolio ma non senza acqua. Impari a essere un buon cristiano osservando buddisti e musulmani».
RINUNCIA - «Su 54 spedizioni ho fallito nel 30% dei casi. Bisogna essere coerenti, bisogna sapere rinunciare al momento giusto. I grandi, da Messner a Cassin, hanno sempre sottolineato di essere dei sopravvissuti, di avere fallito tante volte. Quando parti per una spedizione invernale sai già che hai il 10-15% di possibilità di successo».
MEMORIA STORICA - «Certe cose che ora sono tornate di moda, si facevano già anche 20 anni fa. Ora che gli 8.000 hanno iniziato a stufare, tornano di moda i 7.000, ma al Fitz Roy ci sono stato con Greco 20 anni fa, ho fatto 8 cime di 7.000 metri. Solo che c’è un momento per vendemmiare e non sempre la vendemmia è buona».
MATERIALI - «Al Nanga Parbat non avevamo prototipi ma solo attrezzatura e abbigliamento di serie, tranne uno scarponcino che ho voluto provare, portandomi però anche il modello in produzione. È il segno che il livello raggiunto dalle aziende è molto elevato e anche il consumatore può contare sul meglio».
LA MIA VIA - «Ho fatto gare di arrampicata, di scialpinismo, di skyrunning. Questo mi ha portato a due considerazioni. Non esiste un alpinismo bello e uno brutto, ma dalle gare ho imparato che per vincere devi allenarti duramente e ho portato questo concetto nell’alpinismo».
I gemelli Dematteis al TG 5
La bella storia degli Europei ha fatto il giro del mondo
Bernard in testa, nella gara più bella, più importante. Gli Europei in Italia, ad Arco. Poi al traguardo passa prima il gemello Martin. Una bella storia di sport quella che si è consumata sabato ad Arco, in Trentino, che ha visto protagonisti Bernard e Martin Dematteis. È successo, come abbiamo già scritto, che Bernard ha aspettato Martin, secondo, e l’ha fatto vincere. Un sogno che si è avverato, una vittoria per due nel nome del piccolo Matteo, scomparso prematuramente. Di storie di gemelli lo sport è pieno, ma spesso non sono notizie positive, ma piuttosto tentativi di sovvertire la classifica grazie alle somiglianze fisiche, come fecero per esempio gli sciatori Phil e Steve Mahre. Loro no, loro sono protagonisti di un momento epico dello sport. E per questo non sono passati inosservati e della giornata pazzesca di Bernard e Martin Dematteis ieri si è occupato anche il Tg 5, con un lungo servizio ricco di immagini di corsa in montagna. E non solo, di loro si sono occupati il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport, La Stampa…
Che sfide sulla Face de Bellevarde
Venerdi' il vertical delle World Series
Nel fine settimana tornano le World Series: appuntamento in Francia, a Val d’Isére con il Kilomètre Vertical Face de Bellevarde venerdì e l’High Trail Vanoise domenica.
Ed è attesa grande bagarre sulla pista olimpica (2.9 km e 1.000 metri di dislivello), vista la lista dei partenti del vertical. Ci sono tanti specialisti, molti skialper: da Rémi Bonnet a Urban Zemmer, da François Gonon a Marco De Gasperi e Marco Moletto, poi William Bon Mardion, Nil e Oriol Cardona Coll, Pascal Egli, Xavier Gachet, Nejc Kuhar, Alexis Sevennec o Ferran Teixido. Tra gli azzurri in gara anche Dennis Brunod e Simone Eydallin. Non mancheranno le sfide anche nella prova rosa: Christel Dewalle, Emilie Collinge, Laura Orguè, ma anche Elisa Desco, Mireia Mirò, Axelle Mollaret…
Never give up Silvia
Su Skialper di giugno-luglio un’intervista a Silvia Rampazzo
È fresca vincitrice del titolo italiano di SkyMarathon. E nelle ultime stagioni ha fatto incetta di vittorie e titoli… Il palmarès di Silvia Rampazzo è notevole, decisamente. Oltre alla vittoria del circuito skyrunning delle Italian Series nel 2015, c’è stato il titolo di ultraskymarathon nel 2014. Nel 2015 una lista impressionante di podi: Due Rocche 21 km, Trail Soave-Bolca, Giir di Mont, Maddalene Skymarathon, Skyrace Monte Cavallo, Misurina Skymarathon, Maratona del Cielo, Bellagio Skyrace per citare solo le più importanti. Mettendola così uno direbbe che siamo di fronte a una veterana con esperienze nel mondo ultra-competitivo della strada e allenamenti mirati. Invece Silvia Rampazzo è sbucata quasi dal nulla nel 2013 nel mondo del trail e dello skyrunning, in età non più tenera, con una storia che potrebbe essere fonte di ispirazione per tanti di noi. Su Skialper di giugno-agosto un’ampia intervista alla forte runner.
IL SENSO DELLA CORSA - «A correre ho iniziato una decina di anni fa, in pianura, sull’asfalto, in un difficile momento famigliare. Mi aiutava a scaricarmi e a liberare la testa. Correvo tutti i giorni, senza cardio, con i pantaloni e la maglietta di cotone, senza pensare al tempo né mai gareggiare. Per me era una valvola di sfogo. Che purtroppo è durata poco perché dopo qualche mese ho iniziato ad avere male alle ginocchia. Se facevo una corsetta zoppicavo per giorni… La diagnosi è stata subito impietosa: sublussazione a entrambe le ginocchia, infiammazione e consumo delle cartilagini. Così per anni ho smesso di correre, a volte zoppicavo anche solo a camminare. Mi avevano detto che non avrei più potuto correre, al massimo venti minuti la domenica». Invece è andata in un altro modo…
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di giugno-luglio è disponibile nelle migliori edicole e su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui. Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
A questo link la presentazione completa del numero.
Dolomites, oltre 1.000 iscritti
Ecco i primi big presenti in Val di Fassa
Si sta delineando la lista partenti in vista del duplice appuntamento con le Skyrunner World Series della Val di Fassa, in programma dal 15 al 17 luglio. Superata ampiamente quota 1000 presenti fra l’evento Dolomites Vertical Kilometer del venerdì e Dolomites SkyRace della domenica, con le iscrizioni bruciate in pochi giorni, stanno arrivando anche le adesioni dei big e dei team delle federazioni internazionali. Dopo il Team La Sportiva e Valetudo è giunta anche la conferma del Team Crazy, con il capitano Tadei Pivk trionfatore dodici mesi fa che parteciperà alla gara lunga sui 22 km, assieme ai compagni di squadra Mathéo Jacquemoud, Andrea Debiasi, Mattia Gianola, Davide Pierantoni, Stefano Butti, Gil Pintarelli, Marco Leoni, Giovanni Tacchini, Elisa Sortini, Raffaella Rossi e il colombiano Saul Padua Rodriguez, che sarà protagonista, assieme al francese Jacquemoud anche al sfida vertical. All’appello mancano ora solamente i nominativi del team Spagna e del team Salomon, che verranno ufficializzati a breve.
Prosegue dunque il conto alla rovescia in attesa di questo duplice appuntamento internazionale, una delle competizioni simbolo per i corridori del cielo. E per gli organizzatori diretti da Diego Salvador sono iniziati i primi sopralluoghi dei due percorsi, a Crepa Neigra per il Vertical e sul Pordoi e Piz Boè per la gara lunga, dove c’è ancora neve in quota e bisognerà attendere fino alla vigilia per delineare i passaggi esatti.
Particolarmente ricco il programma del lungo week-end agonistico, che si aprirà venerdì 15 luglio con la gara Vertical: una sfida tutta in salita che scatterà alle 9.30 in località Ciasates a Canazei, con arrivo, dopo 2,4 km e 1.000 metri di dislivello previsti dal regolamento internazionale, ai 2.465 metri di località Spiz – Crepa Neigra. La prima partenza sarà riservata agli junior (16-18 anni), mentre i top runner iscritti alle Skyrunner® World Series prenderanno il via alle 11.
La gara regina, la Dolomites Skyrace, invece, scatterà domenica 17 luglio da Piazza Marconi a Canazei alle 8.30 sul tradizionale percorso di 22 km, dei quali 10 in salita e 12 in discesa, con un dislivello positivo di 1.750 metri e i suggestivi passaggi a Forcella Pordoi (a quota 2.829 metri) e ai 3.152 metri del Piz Boè, quota massima raggiunta dai concorrenti in gara. Il tempo massimo è fissato in 4h30', con cancello orario a Forcella Pordoi dopo due ore dall'orario di partenza.
La giornata intermedia di sabato 16 luglio sarà invece allietata dalla Mini Dolomites Skyrace, riservata ai giovani runner, un evento promozionale aperto a tutti gli atleti fino ai 17 anni con tre diversi percorsi a seconda della categoria di appartenenza (Baby, Ragazzi e Allievi), mentre nella stessa giornata è previsto un evento collaterale in via di definizione, che vedrà la presenza di alcuni medagliati olimpici.
Egloff, record all'Huascaran
Intanto Karnazes cerca il primato sulla Via della Seta
L’ecuadoregno Karl Egloff, famoso per avere battuto il record di Kilian all’Aconcagua qualche giorno dopo l’impresa del catalano, ha scritto il suo nome su un altro record di salita e discesa in velocità. Lo scorso 30 giugno, infatti, è salito e sceso dall’Huascaran (6.768 m) in 11 ore. In totale circa 40 km e 3.655 m di dislivello positivo. Un record condiviso con l’amico Nicolas Miranda. La partenza è avvenuta da Musho e il duo ha dovuto lottare con un forte e gelido vento negli ultimi 600 metri. Egloff, che qualche settimana fa non è riuscito a battere il record all’Elbrus, ha come obiettivo quello di salire e scendere le più alte montagne del mondo e anche tutte le più alte vette dei Paesi sudamericani. Intanto un altro recordman è impegnato proprio in questi giorni in un altro tentativo di primato. Si tratta dello statunitense Dean Karnazes che sta correndo lungo i 526 km della Via della Seta per festeggiare i 25 anni dall’indipendenza di Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan. Tappe da 80 km al giorno a quote fino a 3.352 m con arrivo previsto il 10 luglio.
Anche Sandes e Maciel al Red Bull K3
Non solo triplo vertical ma anche doppio e singolo il 30 luglio
Si conferma come una sfida tra le più impegnative e spettacolari al mondo la terza edizione del Red Bull K3 il triplo chilometro verticale in programma sabato 30 luglio,con partenza dalla storica cittadina di Susa (TO) e traguardo in vetta al Rocciamelone a 3.538 metri di quota. Quest’anno, grazie all’introduzione delle nuove formule K1 (chilometro verticale - dislivello di 1180 m e sviluppo metrico di 4500 m) e K2 (doppio chilometro verticale - dislivello di 2330 m e sviluppo metrico di 8000 m), la gara è aperta agli specialisti delle diverse distanze, che potranno concorrere in diverse classifiche al fianco dei top runner finora confermati. «Amo affrontare nuove sfide e sono davvero entusiasta di partecipare - il commento del sud africano Ryan Sanders del team Red Bull, alla sua prima volta sul Roccia - in questo momento mi sto allenando per l’Ultra-Trail du Mont Blanc, sulle discese e le salite e questo mi aiuterà ad affrontare il Red Bull K3». Tra i nomi confermati anche la brasiliana Fernanda Maciel, alla sua terza partecipazione: «Mi emoziona sempre scalare il Rocciamelone, una montagna spettacolare - il racconto dell’atleta Red Bull - la fatica per arrivare al traguardo è incredibile, ma la vista sul percorso per giungere in cima è unica. Anche quest’anno cercherò di spingere le mie capacità al limite per affrontare questa competizione impressionante!».
Presentata la Bettelmatt Ultra Trail
In programma il 16 e 17 luglio
Mancano solo due settimane a Bettelmatt Ultra Trail, la cavalcata sulle Alpi Lepontine in programma il 16 e 17 luglio e organizzata da Formazza Event. Ecco i numeri delle gare in programma all'interno della BUT: il 16 luglio alle 3.00 del mattino partirà la 83 km, l'Ultra Trail vero e proprio, al suo debutto, con un dislivello positivo di 5.080 m e un tracciato che collega la Valle Formazza all'Alpe Devero.
Domenica 17 luglio sarà la volta delle gare che hanno decretato il successo di questa manifestazione, giunta alla decima edizione: Bettelmatt Sky Race, 35 km per 1.940 m di dislivello positivo, e la 22 km, Bettelmatt Race, con 750 m di dislivello positivo; chiude il programma delle corse il Giro del Lago non competitivo di 8 km.
Bettelmatt Ultra Trail è un progetto che, va al di là della semplice gara sportiva, per quanto complessa (saranno per esempio oltre 200 i volontari impegnati tra percorso, ristori, servizi logistici): l’obiettivo finale di Formazza Event, che si avvale della preziosa collaborazione delle
istituzioni locali e di un pool di prestigiosi sponsor, è valorizzare il territorio attraverso la BUT e tutta una serie di eventi collaterali che si sono tenuti nei mesi scorsi e culmineranno proprio nel weekend del 16 e 17 luglio.
ISCRIZIONI - Le iscrizioni alle diverse gare sono ovviamente ancora aperte: quelle all'Ultra Trail si chiuderanno il 10 luglio, mentre a Bettelmatt Sky Race e Bettelmatt Race sarà possibile iscriversi anche il giorno stesso della gara. Anche se l'elenco non è ancora completo, saranno numerosi i campioni presenti a Bettelmatt Ultra Trail, sulle diverse distanze: non potevano mancare due atleti di casa Stefano Trisconi (New Balance Italia) e Giulio Ornati (Team Salomon Isostad), Dovranno sicuramente fare i conti con Daniele Fornoni (Team Tecnica); dovrebbe essere poi al via, anche se non ancora ufficialmente iscritto, anche Stefano Ruzza (Team Vibram). Da segnalare anche Marco Zarantonello (Salomon Berg Team).
In campo femminile occhio a Lara Crivelli (Team Vibram), quest'anno vincitrice già del Maremontana Trail, del Gir Curt al Trail del Monte Soglio e della Maratona della Valle Intrasca con Yulia Baykova; la campionessa verbanese dovrà fare molta attenzione a una delle atlete più in forma in questa prima parte della stagione, Michela Urh (Insubria Sky Team), che oltre a vincere l'Ultrabericus Trail e il Quadrifoglio Trail quest'anno si è permessa il lusso di battere proprio Crivelli alla recente Stragranda Monterosa. Al via anche Alice Modignani, atleta specializzata in lunghe distanze e reduce dalla vittoria nella 100 km del Caribe, Gabriela Baccan e Gabriella Boi, recentemente laureatesi campionesse italiane di skyrunning a coppie.
Per quanto riguarda BSR e BR, sicuramente sarà al via il vincitore della BR 2015, Damiano Belotti, che però dovrebbe cimentarsi sulla BSR; sono attese le conferme anche dei vincitori della BSR 2015, Cristian Minoggio ed Emanuela Brizio.
Brulport e Squinobal sciano una nuova linea sul Lyskamm
Il 26 giugno sono scesi dalla parete Sud-Est
Il Lyskamm orientale, insieme all’occidentale, forma una delle accoppiate più famose nelle Alpi. Questa cima, celebre per la sua parete nord sulla quale si sono confrontati tutti i più grandi sciatori estremi di ogni epoca, tuttavia nasconde altre due pareti sciabili. Dopo la via Guglielmina sulla parete Sud-Ovest (Michele Enzio, luglio 2013) è arrivato il turno della terza. La parete sud-est è inconfondibile: chiunque arrivi oltre i canali di Indren non può non averla notata. È lì, maestosa, che svetta davanti agli occhi e accompagna, verso il colle del Lys, tutti gli appassionati sciatori e alpinisti. Rispetto alla nord, ha una base di roccia e l’esposizione fa sì che non sempre si fermi la neve rendendola sciabile. Il 26 giugno i local Antoine Brulport ed Emil Squinobal salgono e scendono con gli sci questa parete rocciosa creando una linea di circa 400 m, intensi ed esposti, trovando neve a tratti dura e delicata (due brevi doppie lungo la discesa). Una linea di esplorazione, sognata di sicuro dai molti appassionati del ripido.
Monte Rosa - Lyskamm Orientale 4.527 m Parete Sud-Est 400 m 45°/50° e tratti a 55.
Su Skialper di agosto il resoconto completo della stagione dello sci ripido.
Comazzi-Minoggio vincono la Pierra Menta estiva
Gli ossolani primi ad Areches-Beaufort
Alla Pierra Menta estiva ad Arêches-Beaufort (gara che si sviluppa sulle tracce della prova scialpinistica e con lo stesso format dei tre giorni per un totale di 70 km e 7.000 metri di dislivello) vittoria azzurra con Alberto Comazzi e Cristian Minoggio. I due portacolori del Salomon Ossola Skyrunning si sono aggiudicati le prime due tappe, cedendo l’ultima ad Arnaud Bonin e Adrien Michaud. 9h15’32” il tempo complessivo di Comazzi-Minoggio con un vantaggio di 5’51” sui francesi. Sul terzo gradino podio ancora Francia con Matthieu Brignon e Clément Molliet. Nella gara femminile successo di Ragna Debats e Ester Hernadez in 11h35’08”.
Bernard e Martin Dematteis, il loro sogno
Doppietta agli Europei di Arco
Bernard che si ferma e aspetta Martin. Agli Europei di Arco è andata in scena la straordinaria storia dei gemelli Dematteis
«Ho preso la bandiera - spiega Bernard - con anticipo perché sapevo che ce l’avrei fatta, ho capito come sarebbe andata a finire. Io l’ho vinta con le gambe e mio fratello Martin con il cuore, ma in realtà l’abbiamo vinta in due, perché in questo sport bisogna metterci anche la testa. Gara incredibile per me, non sapevo di essere così in condizione. Sapevo che in salita avrei avuto più energie del turco, ma quando ho visto che all’ultimo passaggio Martin era secondo poco distante, sapevo già cosa fare. Erano un po’ di notti che sognavo questa cosa, i sogni sono difficili da realizzare ma qualche volta si avverano. Per me aver lasciato vincere mio fratello vale più dell’oro, l’oro è importante, le vittorie lo sono altrettanto ma la vita lo è di più».
Continua Martin: «Ha ragione, io ci ho messo tutto il cuore per stare lì, per fare un’impresa. Ho pensato dentro di me che mio fratello potesse fare una cosa del genere, ho tante persone che mi danno una mano, a cominciare dal piccolo Matteo che dal cielo mi protegge, grazie alla mia famiglia e alla mia compagna Giulia, mi ha dato una forza immensa. È stata dura ma ce l’ho fatta, è stata una bellissima festa ed è un sogno che si avvera con io e Bernard primo e secondo. Un sogno senza senso…».
Il mondo dello skyrunning e’ in lutto
Per la scomparsa Angelo Mazzelli alla Maratona del Cielo
Passano in secondo piano risultati e classifiche: domenica il mondo dello skyrunning è in lutto. La Maratona del Cielo si è conclusa con l’immenso dolore di tutti, quando è stato ufficializzato il decesso di Angelo Mazzelli, classe 1964, in seguito a una caduta nella discesa verso Passo Sellero. Nonostante il pronto intervento degli uomini del soccorso, il corridore della New Athletics Sulzano non ce l’ha fatta. «Non ci sono parole che possano lenire la sofferenza dei suoi cari – ha dichiarato il responsabile del comitato organizzatore Gianluigi Bernardi -. A nome dello staff che rappresento faccio loro le mie più sincere condoglianze. Siamo vicinissimi alla famiglia e al loro dolore. Oggi è un triste giorno per tutti. I sorrisi degli arrivi hanno lasciato il posto alle lacrime non appena la notizia si è diffusa. Ora ciò che più ci preme è fare sentire la nostra vicinanza a parenti e amici di Angelo».
Per la cronaca, la gara, valida come campionato italiani (42km con 2700m di dislivello positivo), è stata vinta da Tadei Pivk su Daniele Cappelletti e Matteo Piller Hoffer, mentre nella gara rosa a segno Denisa Dragomir su Silvia Rampazzo ed Emanuela Brizio.












