La Sportiva Epic Ski Tour, le ultime novita'

In programma dall’8 all’11 marzo

Un obiettivo chiaro. «Vorrei che l’EPIC divenisse la Marcialonga dello scialpinismo», le parole di uno degli ideatori de La Sportiva Epic Ski Tour, Kurt Anrather che torna dall’8 all’11 marzo. Un format adatto a tutti, dall’agonista al semplice appassionato: e nel 2018 si punta sai percorsi originari non alternativi, quelli che la scorsa e prima edizione proponeva inizialmente: Alpe Cermis, Passo San Pellegrino e Passo Pordoi, con la Val di Fassa a fare questa volta da quartier generale.
Il prossimo anno ci sarà anche un’altra succosa opportunità, volta ad agevolare ulteriormente la performance dei concorrenti, ovvero partire con una guida che accompagnerà passo dopo passo gli ‘apprendisti’ dello skialp, che però ovviamente non rientreranno nella classifica finale. Per questi ultimi lo svolgimento del raduno sarà un po’ diverso rispetto agli agonisti: alcuni tracciati infatti verranno svolti interamente poiché non difficoltosi, mentre altri, come la scalata al Pordoi, comporteranno (se si desidera) la discesa tramite la funivia dopo esser giunti a Forcella Pordoi.
Confermati anche i responsabili dei tracciati, Massimo Dondio si occuperà della notturna sul Cermis, per un totale di 9.5 km con 750 metri di dislivello, Thomas Zanoner offrirà invece i 10 km e un dislivello di 795 metri al Passo di San Pellegrino, sui sentieri della Grande Guerra. Ultima ma non ultima la mirabile tappa curata da Oswald Santin: otto chilometri e 980 metri di dislivello al mitico Passo Pordoi.
Iscriversi è già possibile, ed a quote imperdibili, le stesse che permetteranno di inserirsi nella contesa capace di offrire ben 46.000 euro di montepremi. La tariffa di 160 euro include l’accesso in griglia di partenza, ristori, pasta party, pacco gara, assistenza tecnica, pettorale personalizzato e ‘Welcome Present La Sportiva Epic Ski Tour’ a scelta tra La Sportiva Combo Helmet o una felpa tecnica da scialpinismo de La Sportiva, entrambi del valore di 139 euro.


Azzurri al lavoro allo Stelvio

Concluso il raduno della Nazionale

Concluso il raduno della Nazionale allo Stelvio. Come è andata lo abbiamo chiesto il dt azzurro Stefano Bendetti.
«Abbiamo trovato brutto tempo: neve i primi giorni, l’ultimo con il sole, ma con vento forte. Ma siamo riusciti a completare tutto il programma che avevamo in testa: abbiamo lavorato con sessioni di allenamento libero, cambi di assetto e tecnica di discesa. E all’Hotel Folgore abbiamo anche organizzato una lezione sull’alimentazione e sull’integrazione con il dottore della FISI che ci segue, Franco Radaelli, insieme ad un tecnico della Enervit: indicazioni importanti soprattutto per i più giovani».
Come sta il gruppo?
«La maggioranza della squadra fa parte dell’Esercito, con Lillo Invernizzi ci siamo sentiti spesso durante l’estate. Erano anche allo Stelvio dove lavoreranno altri due giorni, prima di trasferirsi a Modena per Skipass. Il gruppo sta bene, sappiamo di essere forti, ma saranno le gare a dire quale sarà la nostra condizione. L’unica incognita è quella che avremo la prima tappa di Coppa del Mondo, quella in Cina di metà dicembre, senza una vera gara nelle gambe».


Sulle tracce di Coomba

«Questa biografia racconta la vita di uno sciatore, ma potrebbe essere applicata a
una qualsiasi altra sfera umana. Il libro non si focalizza solo sul mondo dello sci
estremo, ma vuole toccare gli eventi attorno all’esistenza di una figura così
carismatica, morta facendo quello che amava di più, aiutando un amico in pericolo. Una vera e propria esplorazione nel potere dello spirito umano: lo sci è stato una sorta di scenario per poi esplorare la vita affascinante di Doug». Dice così Robert Cocuzzo, autore del libro Sulle tracce di Coomba, pubblicato dalla nostra casa editrice e in uscita a metà novembre. Per conoscere meglio questa importante opera editoriale, che verrà presentata il 16 novembre in una serata speciale al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, Lucia Prosino ha intervistato su Skialper 114 di ottobre-novembre l’autore, Robert Cocuzzo.

DOUG COOMBS - Nato a Boston nel 1957 e cresciuto a Bedford, nel Massachussets, è stato un pioniere dello sci ripido prima negli Stati Uniti (Tetons, Chugach) e poi in Europa. Un grave incidente a 16 anni non ferma la sua passione per le discese nel 1991 vince il primo Campionato Mondiale di Sci Estremo a Valdez, Alaska, spiazzando la giuria per l’audacia delle linee scelte. Insieme alla moglie Emily fonda la Valdez Heli Skiing Guide nel 1993, compagnia che porta poi a La Grave e continua a operare da Chamonix e Valdez. La sua sciata veloce e sinuosa, unendo potenza, controllo e grazia, era ineguagliabile. Amava dire che «Il miglior sciatore è quello che si diverte di più» e viveva la sua vita con passione ed energia. È morto il 3 aprile 2006 mentre cercava di aiutare un amico caduto da un dirupo, Chad VanderHam.

ROBERT COCUZZO -
Vive tra Nantucket, sulla costa atlantica degli Stati Uniti, e le White Mountains del New Hampshire. È editor a N Magazine e ha collaborato con outside.com, esquire.com, Town & Country e altre riviste statunitensi. «Nel tentativo di ricreare il personaggio di Doug, ho capito che conversazioni telefoniche o messaggi scambiati con chi l’aveva conosciuto non potevano essere
abbastanza per capire a fondo la sua personalità - scrive Cocuzzo -. Dovevo mettermi nei suoi panni, sciare le sue linee, assaporare l’atmosfera che aveva vissuto e conoscere le persone


Valtellina Wine Trail, si alza il sipario

A Sondrio la presentazione della manifestazione

Tempo di presentazione per Valtellina Wine Trail: siamo alla quinta edizione della manifestazione ideata e voluta da Marco De Gasperi, Emanuele Manzi, Fabio Cometti, Michele Rigamonti, Francesco Lapsus e Giorgio Bianchi, in programma il primo week end di novembre. Nella Sala dei Balli a palazzo Sertoli a Sondrio illustrato il programma 2017. Format vincente non si cambia. Tre le gare previste, marathon da 42 km con start da Tirano, half marathon da 21 con partenza da Chiuro e 12k che prenderà il via da Castione Andevenno, con un punto comune l’arrivo in piazza Garibaldi a Sondrio, cuore del Valtellina Wine Trai. Tre differenti tracciati, un unico comune denominatore: la Valtellina e le sue eccellenze enogastronomiche. Tra i filari e le cantine più prestigiose del comprensorio sondriese, sabato 4 novembre, sfileranno 2000 runner a rappresentanza di 26 nazioni. Numeri che confermano il Valtellina Wine Trail come l’evento podistico più partecipato e internazionale della provincia incastonata al centro delle Alpi.

PROGRAMMA - Sport, promozione del territorio, vino e cultura andranno a braccetto con una serie di eventi collaterali legati da un unico fil rouge: la montagna. Il programma, ancora più ricco e strutturato, prevede una prima serata mercoledì 1 novembre a Tirano. Una full immersion di immagini mozzafiato e forti emozioni con gli scatti del fotografo paesaggista-alpinista Giacomo Meneghello. L’evento ‘Ciò che il cuore non sogna, l’occhio non vede’ fa parte  di un progetto di incontri a tema, denominato ‘Cuori di Montagna’. Venerdì 3 a Sondrio, in collaborazione con il CAI, spazio alle avventure alpinistiche di Matteo De Zaiacomo. Per gli appassionati delle ascese in verticale, racconti autentici di un alpinismo moderno sulle più imponenti e spettacolari pareti.  Sempre venerdì si accenderanno anche i riflettori sul brand village in piazza Garibaldi, occasione per vedere in anteprima le novità che le aziende di settore hanno in serbo per il 2018. Se alle 18 è previsto il briefing, sabato spazio alle gare con il transfer degli atleti, le corse e un post race memorabile.


Gargano born to run

«Conoscevo già il Gargano, ma solo per lo splendido mare e l’ottima cucina pugliese. Poi mi è bastato un weekend con la gente giusta per scoprire che nasconde anche fantastici itinerari per correre nella natura o anche semplicemente per camminare, più o meno veloci» Inizia così l’ampio reportage di Luca Parisse che è partito alla scoperta dei fantastici itinerari di corsa off-road di questo angolo di Puglia, percorribili per buona parte dell’anno grazie al clima mite. Non aspettatevi però i ‘soliti’ itinerari lungo il mare perché il Gargano non è ‘solo’ mare ma anche la natura selvaggia di un parco nazionale con foreste fittissime e montagne che sfumano nei filari di ulivi dove si può correre nella storia, tra necropoli di 2.500 anni fa e abbazie benedettine. Ne parliamo su Skialper 114 di ottobre-novembre

FORESTA UMBRA - Tranquilli, non è un refuso, non stiamo parlando di Umbria ma di ombra. Sembra essere questa L’origine del nome della vasta e fittissima foresta che ricopre l’interno del Gargano. La vegetazione è talmente fitta che... Questo bellissimo bosco si estende per un oltre 10.000 ettari fino a quota 800 metri circa ed è quello che è rimasto della foresta che ricopriva interamente il
Gargano quando era un’isola. In funzione della quota la vegetazione comprende faggi, carpini bianchi e neri, aceri, olmi, tigli, tassi e lecci. Nel sottobosco fioriscono le orchidee e alcune piante sono tra le più longeve d’Italia, come per esempio il tasso che sfiora i mille anni. E qui passa il percorso dove si corre anche l’ultra-trail di 77 chilometri, che può essere spezzato per allenamenti più brevi. In totale ci sono ben 160 km di sentieri mappati e segnalati. E dopo la corsa ci sono gli scaldatelli e le mille delizie pugliesi…

Skialper 114 di ottobre-novembre è disponibile nelle migliori edicole al costo di 6 euro ed è già scaricabile nell’apposita app Skialper per dispositivi Android e iOS, disponibile gratuitamente nell’App Store e in Play Store.


Mongolia Split Experience

Si chiamano Cinque Santi e sono le cinque vette più alte della Mongolia, nella selvaggia regione del parco nazionale di Tavan Bogd. Una zona dove le lande desolate percorse dagli uomini a cavallo che controllano le greggi libere di pascolare per centinaia di chilometri lasciano improvvisamente spazio a vette ricoperte da roccia e ghiacciai.

EMOZIONI CON LA TAVOLA - «Dal campo base le vediamo tutte queste montagne e a guardare i versanti ripidi carichi di neve primaverile e ghiaccio blu eterno siamo un po’ intimoriti e iniziamo a capire che sarà una bella sfida arrivare al punto di partenza di una delle tante linee di discesa che abbiamo sognato - scrive Mirte van Dijk, foto-giornalista olandese autrice dell’articolo che pubblichiamo su Skialper di ottobre-novembre -. Dopo un giorno sul ghiacciaio abbiamo definitivamente capito che niente qui è come sembra. Abbiamo completamente sottovalutato i tempi di avvicinamento. Per arrivare in vetta devi prima scendere la morena per due ore, poi attraversare il ghiaccio rugoso e in parte sciolto del ghiacciaio per tre ore prima di potere iniziare la salita vera e propria. Dopo questa sfacchinata capisci che le tue curve non sono mai state così senza senso: un giorno in quota significa dodici ore a camminare e arrampicare. Scendere con la split dura 20 secondi. Punto. Ma quando ti trovi negli Altai, un posto che non ha mai visto una tavola da split nella sua storia, capisci che ogni curva diventa d’oro».

TEAM MONGOLIA - La spedizione ai Cinque Santi è stata l’occasione per un’avventura condivisa da alcuni boarder europei e i pochi interpreti delle discese con la tavola da splitboard mongoli, a partire da Battulga Gantulga, fondatore della Mongolian Professional Snowboard Federation. Nel Paese asiatico gli sport invernali sono praticati quasi esclusivamente in una piccola località sciistica alle porte della capitale Ulaanbataar e il reportage sui Monti Altai mette la lente d’ingrandimento sugli straordinari paesaggi delle regioni più selvagge, le genti e la cultura del grande Paese asiatico. Si parla anche di tsuivan. Cosa significa? Basta leggere l’articolo su Skialper di ottobre-novembre…

Skialper 114 di ottobre-novembre è disponibile nelle migliori edicole al costo di 6 euro ed è già scaricabile nell’apposita app Skialper per dispositivi Android e iOS, disponibile gratuitamente nell’App Store e in Play Store.

 


Atletica Valli Bergamasche Leffe tricolore al Vanoni

La Recastello Radici Group oro al femminile

Staffette tricolore al Trofeo Ezio Vanoni. Una gara storica, quella di Morbegno, che ha festeggiato le sessanta edizioni con i campionati Italiani di staffette. Lo scudetto è andato all’Atletica Valli Bergamasche Leffe e al La Recastello Radici Group. Nella gara maschile il team bergamasco con Luca Cagnati, Xavier Chevrier e Cesare Maestri si aggiudica il ‘derby’ con Atletica Valle Brembana, argento con Nadir Cavagna, Francesco Puppi e Alex Baldaccini. Terzo il team scozzese con Robbie Simpson, Ross Gollan e Andrew Douglas, quarto quello francese con Didier Zago, Arnaud Bonin, Emmanuel Meyssat, con quinta (e bronzo tricolore) per La Recastello Radici Group con Antonio Toninelli, Luca Magri e Francesco Della Torre. Al femminile vince la Repubblica Ceca con Pavla Shorna e Kamila Greogorova, seconde e campionesse d’Italia Samantha Galassi e Alice Gaggi del La Recastello Radici Group, quindi il Free-Zone con Sara Bottarelli e Barbara Bani e il GS Orecchiella Garfagnana con Anna Laura Mugno e Celine  Iranzi. Le maglie tricolori Juniores vanno al Gs Quantin (Mihail Sirbu e Isacco Costa) e all’Atletica Clarina Trentino (Marianna Tavonatti e Linda Palumbo).
 


Oxeego Stivo On The Rock a Andrea Debiasi

Federica Iachelini prima nella gara rosa

Tempo di Oxeego Stivo On The Rock domenica a Mori. Nella sky marathon vittoria di Andrea Debiasi: il portacolori del Team Crazy ha chiuso i 36 km in 3h47’45”, davanti ai due alfieri La Sportiva Andreas Reiterer (3h49’29”) e Nicola Giovanelli (4h04’40”). Quarto Christian Modena, quinto Davide Delladdio, con Emilio Pasqualini, Manuel Degasperi, Enzo Romeri, Oswald Wenin e Mirco Ferrazza a completare la top ten. Al femminile a segno Federica Iachelini in 5h23’18” su Tina Angela Sbrissa in 5h28’53” e Elisabeth Laimer in 5h43’57”, quindi Francesca Furlani e Ida Parisi. Nella sky race di 26 km successo di Lorenzo Andreolli in 2h49’49” su Matteo Perli in 2h50’12” e Federico Bottamedi in 2h54’33”, mentre sul podio rosa sono salite Fabiana Rapezzi (3h18’53”), Silvia Tomasini (3h28’58”) e Loredana Gaddo (3h40’47”).

 


Panta rei, un documentario dai sentieri del Tor

Lunedi' la presentazione a Milano

Un documentario ‘metafisico’ lo chiamano gli autori. Lunedì 23 ottobre alle ore 16.25 al Milano Montagna Festival, Luca Albrisi e Alfredo Croce di Pillow Lab, casa di produzione trentina ormai da anni attiva nel settore outdoor, presentano Panta Rei, girato sui sentieri del Tor des Géants. Le emozioni della gara, le persone, le storie, dopo innumerevoli ore trascorse sui sentieri del endurance trail valdostano e dai tanti incontri derivanti da queste esperienze.


Colpo di Marcello Ugazio alla Bellagio Skyrace

Nella gara rosa prima Denisa Dragomir

Bellagio Skyrace con colpo di scena, vince il giovane triatleta Marcello Ugazio sbaragliando l’agguerrita e fortissima concorrenza di Julius Kipngetich Rono, Fabio Bazzana, Gil Pintarelli, Chris Artur e Cristian Minoggio. In rosa Denisa Dragomir mette in fila Paola Gelpi e Lisa Buzzoni. Quasi 600 gli atleti giunti a Bellagio per gli eventi orchestrati dal Bellagio Sky Team.

BELLAGIO SKYRACE - Il keniano della Valetudo Julius Kipngetich Rono specialista della pista e della strada si è portato presto al comando e nessuno è riuscito a tenere i suoi ritmi. Al suo inseguimento il triatleta novarese di Galliate Marcello Ugazio (Atletica Bellinzago) e dietro di lui gli altri top runner. La situazione è cambiata nell’ultimo ripido strappo prima della cima del San Primo. Il ventunenne vice campione del mondo Under 23 di triatlhon ha potuto esprimere in questo tratto di aspra salita la potenza del triatleta superando il keniano.
Sul gpm Ugazio passa in solitaria e a tutta velocità si lancia della discesa che riporta a Bellagio. Nei tratti tecnici dà il massimo, sa che quando la strada spiana la ‘scheggia’ della Valetudo può rientrare in un istante. Nei tratti pianeggianti Julius Kipngetich Rono si fa sotto, ma non abbastanza. La strategia di Ugazio funziona, il suo ritmo è troppo elevato e il keniano non lo raggiunge nemmeno nel finale. Gli applausi sul lungolago Europa sono tutti per il giovane novarese, che dopo un dodicesimo posto e un sesto, riesce finalmente a fare il salto di qualità, conquistando la quarta edizione della Bellagio Skyrace, risultato di tutto rispetto davanti ai campioni della disciplina. 2h31’41” il suo crono finale. Julius Kipngetich Rono ha messo al collo la medaglia d’argento concludendo in 2h32’23”. Sul terzo gradino del podio, in 2h32’54”, Fabio Bazzana (Gav Vertova), piazzamento guadagnato dopo una notevole rimonta in discesa che l’ha fatto risalire di tre posizioni. 2h32’54”. Nella top ten Gil Pintarelli, l’inglese Chris Arthur, Cristian Minoggio (secondo nel vertical), Gabriele Bacchion, Paolo Poli, Stefano Butti e Simone Diviggiano.
Nella gara femminile la rumena Denisa Dragomir, dopo il secondo posto dello scorso anno, era più determinata che mai nel migliorare la prestazione. Una gara sempre davanti la sua: l’atleta Valetudo è transitata sulla linea del traguardo in 2h56’01”, prima donna e quattordicesima nella graduatoria assoluta.
In seconda posizione, con il finish time di 2h38’39”, la beniamina di casa Paola Gelpi, new entry e già valorosa atleta del team La Sportiva proveniente dal canottaggio. Alle sue spalle la compagna di squadra Lisa Buzzoni, azzurra medaglia d’oro a squadre di corsa in montagna, che oggi ha terminato la sky in 3h11’15”. Nelle migliori dieci Sara Rapezzi, Debora Benedetti, Elisa Pallini, Cecilia Pedroni, Giovanna Cavalli, Martina Brambilla e Giuliana Arrigoni.​ Gara valida come penultima prova del circuito Lombardia Running by Valetudo.​

BELLAGIO HALF SKYRACE - Nella più accessibile Bellagio Half Skyrace, pensata per i neofiti e per coloro che preferiscono le distanze più brevi, la vittoria assoluta è andata a Stefano Villa di Osa Valmadrera che ha completato i 14.5 km in 1h19’11” davanti a Roberto Antonelli (Altitude Race in 1h19’36”) e Lorenzo Beltrami (1h19’48”). Quarto Francesco Riva (Sev Valmadrera) e quinto il campione del mondo di canottaggio Gabriel Soares in divisa Nsc Bellagio Sky Team. In rosa la neofita Arianna Tagliaferri (As Premana), classe 1996 al pari di Villa, ha vinto in 1h43’51”, dietro di lei Silvia Agostinelli (Altitude Race in 1h47’03”) e Serena Scalvini (Atletica Valle Brembana in 1h47’57”).


UTLO nel segno di Manser e Canepa

Nella 82k vincono Klein e Salvetti

Alla Vibram Ultra Trail Lago d'Orta festeggiano Walter Manser e Francesca Canepa. Lo svizzero taglia il traguardo dopo 118,8 km e 7.200 metri di dislivello in 14h55’03”, precedendo Giulio Ornati del Team Salomon (15h33’19”) con il francese del Team Scott Remi Berchet a completare il podio (16h02’43”), quarto Roberto Mastrotto, quinto Michael Dola, con il tedesco Tim Wortmann, Daniele Fornoni, Nicola Poggi, Simone Tucci e lo svizzero Rene Brauen nella top ten.
La valdostana del Team Montblanc chiude in 19h29’23”, in un testa a testa serrato con Anna Biasin in 19h31’11”, con terza la britannica Zoe Salt in 20h41’39”, quarta l’olandese Kim  Mulder, quinta Guendalina Sibona.

LE ALTRE DISTANZE - Nella 82 km vittoria del tedesco Johannes Klein in 9h42’01” su Carlo Salvetti in 9h47’35” e il francese Alban Berson in 10h06’29”, quarto lo svizzero Matthieu Girard, quinto Gianluca Galeati. La britannica Rachael Campbell si aggiudica la gara rosa in 12h10’35”, sulla ceca Andrea Vlasakova (12h47’55”) e la connazionale Sophie Amy Grant (13h01’10”); ai piede del podio lo svizzera Dusch Kerstin e l’olandese Janne Geurts. Nella 57 km a segno Riccardo Borgialli in 5h54’20” sullo svizzero Roberto Delorenzi in 5h59’52” e Stefano Rinaldi in 6h03’08, quindi Stefano Radaelli e Marco Zanchi. Sul podio rosa sale sul gradino più alto la svedese Sofie Strömberg in 7h12’55” su Lisa Borzani (8h17’48”)  e Francesca Ferrari in 8h20’04”, quarta la tedesca Susanna Hempel, quinta Vera Mazzarello. Nella 34 km, infine a segno lo svizzero Matteo Ceresa e la tedesca Susi Lell.


Antonioli e Bianchi vincono NscK1 Vertical

Domani in programma Bellagio Skyrace e Half Skyrace

A dare il via al fine settimana di Bellagio è stata la vertical NscK1, con gli atleti radunati oggi nell’antico e pittoresco borgo di San Giovanni, adagiato fra il lago e la montagna. In griglia di partenza anche Daniel Antonioli, Cristian Minoggio e Gabriel Soares, tutti e tre intenzionati a prendere parte pure alle gare di domenica. Il tracciato di 4,5 km solo up ha condotto i runner 810 metri più in alto, sul Belvedere del monte Nuvolone.

UOMINI - Pronti via e Cristian Minoggio ha preso subito un certo vantaggio sul gruppetto degli inseguitori composto da Davide Panzeri, Daniel Antonioli e Gabriel Soares. Intorno a metà gara Antonioli è evaso dal gruppetto riportandosi su Minoggio. I due hanno corso appaiati per il resto della salita. In prossimità del finale il soldato dell’esercito ha allungato guadagnando quel vantaggio che gli è stato sufficiente per guadagnarsi la vittoria, conquistata praticamente in volata. Secondo posto dunque per l’asso Valetudo Cristian Minoggio e terza piazza per il ciclista Davide Panzeri. Nella top five il giovane talento del canottaggio mondiale Gabriel Soares e il toscano della Carvico Francesco Bracci.

DONNE - In rosa netta vittoria di Ilaria Bianchi in maglia Recastello davanti a Chiara Fumagalli dei Bocia Verano Brianza e Cecilia Pedroni dei Trailrunners Finale Ligure. Nelle migliori cinque Raffaella Colzani e Costanza Del Bravo. Segnaliamo il settimo posto di Elisabetta Sancassani, la campionessa bellagina di canottaggio. «Sono partito piano – ha dichiarato il vincitore Daniel Antonioli – perché quest’anno ho fatto più sky che vk e non ero troppo preparato. Gli avversari erano agguerriti ma quando ho impostato il mio ritmo sono riuscito a raggiungere Minoggio e con lui me la sono giocata nel finale. Ho allungato quando ho sentito il rumore dei campanacci e il tifo, segno che eravamo vicini alla meta.

PROGRAMMA - Chiuso il sipario sulla prima giornata, domenica sarà il turno delle gare più lunghe. Bellagio Skyrace e Bellagio Half Skyrace partiranno alle ore 9.00 dalla piazza Mazzini, cuore nevralgico di Bellagio, per avviarsi verso la cima più elevata del triangolo lariano, il San Primo, ma solo gli iscritti alla skyrace percorreranno i due panoramici chilometri della cresta del monte che sovrasta Bellagio. Linea d’arrivo per entrambe le gare sul lungolago Europa.


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