DOLOROCK climbing festival 2022
Questo weekend va in scena la 9a edizione del Dolorock Climbing Festival in Val di Landro, al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo. Un evento aperto a tutti con un format ormai collaudato: ci sarà infatti come di consueto una gara ad autocertificazione e una serie di eventi trasversali di carattere culturale e musicale. Dal 2013 il Festival si pone come obiettivo l'utilizzo dell'arrampicata per abbattere le barriere linguistiche , culturali e geografiche. L'intento è quello di accogliere le diversità promuovendo la tolleranza ed alimentando il dialogo sui temi correlati all'arrampicata e all'alpinismo.
A questo link trovate il programma completo dell'evento: https://www.dolorock.com/event-2022/
Alex Txikon in Italia, due appuntamenti con il grande alpinismo
Due eventi dedicati all'alpinismo con la A maiuscola, quello degli ottomila, raccontato da uno degli interpreti principali delle ultime incredibili imprese. Alex Txikon, celebre scalatore basco e ambassador di Ferrino, sarà protagonista delle serate organizzate dal brand il 30 maggio a Torino e il 31 a Roma, durante le quali racconterà le sue avventure sulle montagne più alte del globo, dall'Himalaya all'Antartide.
Il basco Alex Txikon è uno dei più forti scalatori contemporanei, con all'attivo la salita di undici vette di 8000 metri. Il suo nome, però, è legato in modo indissolubile all'epopea dell'alpinismo invernale. Il 26 febbraio del 2016, infatti, Alex, assieme all'italiano Simone Moro e al pakistano Ali Sadpara, ha fatto parte della prima cordata in grado di raggiungere nella stagione più fredda gli 8126 metri di quota del Nanga Parbat, una delle più pericolose e difficili vette del Karakorum.
Su questa stessa montagna Txikon non ha esitato a tornare nel 2019, abbandonando la spedizione che lo vedeva impegnato per tentare la prima invernale del K2, per cercare di prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi sull'inviolato Sperone Mummery, dal quale, purtroppo, non hanno fatto più ritorno.
La passione per il "grande freddo" ha portato Alex anche nel continente antartico, dove, nel 2006, ha partecipato a una spedizione esplorativa, salendo nuove vie e cime ancora inviolate.
Nei due appuntamenti di Torino e Roma, Alex, affiancato dal giornalista esperto di montagna Gian Luca Gasca, ripercorrerà con i suoi racconti e straordinarie testimonianze filmate, il suo lungo percorso fra i colossi dell'Asia, cominciato nel 2002, quando aveva solo 21 anni.
A detta dello stesso Txikon quello dell'alpinismo nella stagione più fredda è per lui un destino segnato fin dalla sua nascita, visto che è venuto al mondo il 12 dicembre del 1981, proprio alle soglie dell'inverno. Così come nel destino è scritta anche la predisposizione per il gioco di squadra e la collaborazione come armi vincenti del suo alpinismo: non poteva essere diversamente per un ragazzo come lui, cresciuto in una famiglia di ben tredici fratelli e che, a soli tre anni, ha scalato la sua prima montagna, il Grodea, bei Paesi Baschi, proprio in compagnia del fratello maggiore Javi.
Gioco di squadra e condivisione con gli altri significa anche curiosità e rispetto nei confronti delle culture e delle persone che si incontrano nei propri viaggi. Un aspetto, questo, sul quale Alex si è sempre soffermato con grande sensibilità, così come grande attenzione ha sempre riservato alle problematiche ambientali: spesso, infatti, le sue spedizioni, oltre a focalizzarsi sull'obiettivo alpinistico, sono legate a progetti scientifici di monitoraggio dei cambiamenti climatici.
«Quello di Alex è un tipo di alpinismo che ci teniamo particolarmente a sostenere e portare ad esempio - commenta Anna Ferrino, CEO di Ferrino Outdoor - perché all'altissimo profilo sotto l'aspetto della prestazione sportiva associa una sensibilità verso le tematiche ambientali e quelle sociali nella quale anche la nostra azienda si riconosce».
CURRICULUM ALPINISTICO DI
ALEX TXIKON
2003
Broad Peak (8.047 m) – vetta
2004
Makalu (8.463 m) - vetta
K2 (8.611 m) - tentativo
Cho Oyu (8.201 m) - tentativo
2005
Makalu (8.463 m)- parete Ovest - tentativo
Picco Lenin (7.134 m) - vetta
2006
Shisha Pangma (8.027 m) - vetta
Spedizione in Antartide: Monte Scott (880 m) - vetta;
Monte Shakleton (1.465 m) - via nuova;
Monte Wandell (2.397 m) - prima salita assoluta
2007
Shisha Pangma (8.027 m) – British Route - vetta in stile alpino
2008
Dhaulagiri (8.167 m) - vetta
Manaslu (8.163 m) - vetta
2009
Kangchenjunga (8.586 m) - tentativo
Shisha Pangma (8.027 m) - vetta
2010
Annapurna (8.091 m) vetta
Shisha Pangma (8.027 m) vetta
2011
Gasherbrum I (8.080 m) - spedizione invernale - tentativo
Gasherbrum II (8.035m) - vetta
K2 (8.611m) - tentativo
2012
Gasherbrum I South (7109 m) - spedizione invernale e via nuova - vetta
Spedizione in Groenlandia (arrampicata e base jumping)
2013
Laila Peak (6.096 m) - spedizione invernale - vetta
Nuptse (7.861 m) - tentativo interrotto a 20 metri dalla vetta
Lhotse (8.516 m) - vetta
K2 (8.611 m) - tentativo
2014
Kangchenjunga (8.586 m) - tentativo interrotto a 8.500 m.
Nameless Tower (6.251 m) - Via ‘Eternal Flame’ (7b+, A2, M5 1100m, in 36 ore) - vetta
2015
Nanga Parbat (8.125 m) - tentativo invernale
Thalay Sagar (6.904 m) - via nuova sul pilastro Nordovest
2016
Nanga Parbat (8.125m) - prima salita invernale
2017
Everest (8.848 m) - tentativo invernale
2018
K2 (8.611 m) - tentativo invernale
Everest (8.848 m) - tentativo invernale
2019
K2 (8.611 m) - tentativo invernale interrotto per prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard dispersi sul Nanga Parbat
In occasione dell'incontro Ferrino e Alex Txikon doneranno al Museo un esemplare della tenda d'alta quota Snowbound 2, utilizzata dall’alpinista nel corso dei suoi recenti tentativi di salita invernale al Manaslu (8.163 m). La tenda entrerà a far parte delle collezioni del Museo che raccontano la storia dell’alpinismo e l’evoluzione delle sue tecniche e materiali.
ORTOVOX lancia protACT Academy Lab
PROTACT è la nuova piattaforma multimediale lanciata da ORTOVOX che si pone come obiettivo rendere più sostenibili gli sport di montagna, attraverso un percorso interattivo di informazione e sensibilizzazione studiato per analizzare le abitudini e l'impronta ambientale di chi pratica outdoor. All'interno del percorso, strutturato in 4 capitoli, vengono affrontati i temi principali che influenzano il nostro impatto sulla natura che ci circonda quando facciamo sport: La mobilità, la consapevolezza e l'informazione, il consumo responsabile, la cura e la riparazione.
«Sappiamo di essere parte del problema, ma sappiamo anche che possiamo essere parte della soluzione. È tempo di andare oltre la realizzazione di prodotti solidali e sostenibili. È necessario far sì che la rivoluzione accada. Il nostro compito è quello di diventare un modello da seguire e una fonte d’ispirazione per la community degli sport di montagna. Questo è il ragionamento alla base del nuovo protACT LAB: l’obiettivo della piattaforma è proteggere ciò che amiamo»
Christian Schneidermeier, Ortovox CEO
protACT LAB è online dal 23/05/2022 ed è consultabile visitando la pagina web https://www.ortovox.com/it/protact-academy-lab/. I diversi capitoli contengono tutorial multimediali per incentivare il cambiamento con piccoli accorgimenti e per mobilitare il potenziale dell’intera comunità alpinistica. In questo modo protACT LAB mostra le svariate possibilità che ognuno di noi ha per mettersi in discussione e cambiare il proprio comportamento quando pratica sport di montagna.
Mobilità
Sono 13 i miliardi di chilometri che gli 1,4 milioni di membri dell’Associazione Alpina Tedesca percorrono in auto – ogni stagione. Questa cifra rende lampante quanto margine di miglioramento ci sia ancora e quanto forte potrebbe essere l’impatto se ognuno di noi decidesse di cambiare le proprie abitudini e di spostarsi in modo sostenibile. Il capitolo “Mobilità” illustra gli effetti dell’alpinismo sul paesaggio montano: mentre scalano, gli alpinisti consumano 3.494 kg di CO₂ all’anno, il che equivale allo scioglimento di 10,5 m² di ghiaccio artico. Circa 2.600 kg di questi sono dovuti agli spostamenti da e verso la montagna. È fondamentale quindi cambiare il nostro modo di muoverci, perché è così facendo che possiamo fare davvero la differenza. Questo capitolo presenta dei semplicissimi tool e delle iniziative mirate che aiutano a scegliere la strada giusta. Nella convinzione che, se sommati, i nostri passi possano avere un impatto significativo.
Consapevole in montagna
Collezionare like o esperienze? In che misura la community di appassionati di sport di montagna contribuisce al sovraffollamento dei parcheggi e dei sentieri delle singole località montane postando le proprie avventure sui social media? Quali potrebbero essere le alternative valide? Il capitolo “Consapevole in montagna" incoraggia la riflessione e propone nuove vie. In più mostra degli aspetti curiosi della montagna, che vanno ben oltre i like e i record: solo sulle nostre montagne, per esempio, crescono circa 4.500 specie di piante. L’acqua del ruscello limpido può essere bevuta? Qual è la differenza tra tracce e impronte? Quando inizia a trottare la volpe?
Consumo consapevole
Fino al 10% delle emissioni globali di CO₂ è riconducibile all’industria tessile, una percentuale che supera anche quella del trasporto aereo e marittimo. La community degli alpinisti ha quindi un potere enorme. Ogni anno, solo in Germania finiscono nella spazzatura circa 400.000 tonnellate di tessuti. La percentuale di tessuti biologici negli armadi tedeschi è in media inferiore all’1%. La produzione di cotone determina almeno il 20% dell’utilizzo di pesticidi a livello mondiale: tutte queste cifre ci spiazzano e devono far riflettere. Il capitolo “Consumo consapevole” chiarisce alcuni punti della giungla delle etichette e incoraggia a optare per degli acquisti alternativi.
Cura & riparazione
Con poche e semplici mosse, che chiunque può imparare a fare, è possibile riparare molti dei piccoli danni ai capi d’abbigliamento e all’equipaggiamento da montagna: un contributo importante per un uso sostenibile delle attrezzature. Quando la cura è adeguata, la vita di un prodotto può allungarsi notevolmente. Si tratta di un accorgimento importante, visto che circa il 40% dei tessuti nuovi rimane più o meno inutilizzato. Dal lavaggio corretto di un hardshell (quanta elettricità consuma in realtà una lavatrice a 60 °C rispetto a un lavaggio a 30 °C?) alla rimozione dei pallini, il capitolo contiene numerosi consigli sulla manutenzione e sulla riparazione dei capi. In modo giocoso e coinvolgente, i video tutorial offrono soluzioni semplici per prendersi cura dell’attrezzatura, dalla riparazione delle zip alla pulizia delle chiusure in velcro fino alla cucitura di piccoli fori.
ORTOVOX: SICUREZZA E FORMAZIONE
Come quasi nessun’altra realtà del settore dell’outdoor, Ortovox, l’azienda con sede a sud di Monaco di Baviera specializzata negli sport alpini, è sinonimo di sicurezza in montagna. Dal 1980 Ortovox protegge gli alpinisti con i suoi apparecchi di ricerca in valanga e dal 1988 propone abbigliamento funzionale che protegge dalle intemperie. Nel 2008, con il lancio della Safety Academy, è stato creato un programma di formazione online e offline. Nel corso degli anni l’obiettivo non è mai cambiato: proteggere gli alpinisti e la montagna stessa. Già nel 2017 Ortovox ha deciso di puntare alla neutralità climatica da raggiungere entro il 2024 – e il traguardo è ora molto vicino. A spingere Ortovox a lanciare la piattaforma multimediale protACT LAB sono stati gli effetti sempre più drastici dei cambiamenti climatici. protACT LAB è una raccolta di informazioni e al contempo una fonte di ispirazione dedicata alla community degli appassionati di sport di montagna. Lo scopo della nuova piattaforma è quello di rendere gli sport alpini più sostenibili e socialmente responsabili. Come riparare i capi d’abbigliamento? Come raggiungere la montagna in modo più sostenibile, senza grandi sforzi? Che impatto ha l’alpinismo sul cambiamento climatico? Oltre a suggerimenti concreti e a quelli che chiamiamo “mountain hacks”, protACT Lab raccoglie le sconvolgenti cifre legate ai cambiamenti climatici e attraverso una serie di storie e di ritratti, che spaziano dalla climber Lena Müller alla scienza dell’acqua e delle piante, mira a far riflettere e a sostenere il cambiamento.
Dynafit, la preview della collezione SS23
From Athletes to Athletes. Uno slogan, quello del brand tedesco, che non lascia spazio all'interpretazione. Il meglio della tecnologia al servizio della vera esperienza, quella di chi lo sport lo pratica quotidianamente e ne conosce le necessità. Creare prodotti innovativi andando incontro alle esigenze degli utilizzatori, fedeli al motto Ready For More. Questo da sempre l'obiettivo di Dynafit, che anche nella collezione SS23 ha saputo dimostrare di avere il know-how per portare ancora più in alto l'asticella della tecnicità.
https://youtu.be/liGtqspykb4?list=TLGGH9BQ6HoTIpQxNjA1MjAyMg
La collezione SS23 è focalizzata sull'ultra running e offre dei prodotti molto tecnici, studiati per garantire massimo comfort e protezione sui percorsi di lunga distanza, dal primo all'ultimo chilometro. Le novità presentate sono tutte accumunate dall'inconfondibile stile Dynafit, che nel suo minimalismo raccoglie sempre l'essenziale tra tecnicità dei materiali e linearità del design. In questo articolo vi spoileriamo gli highlight della collezione primavera-estate 2023.
Dynafit SS23 Highlights
https://youtu.be/NtzfLQWsC1U?list=TLGG2GeY_mHM2aIxNjA1MjAyMg
ULTRA RUNNING SYSTEM
I tre punti forti della collezione sono la nuova scarpa da running Ultra 100, la giacca Ultra triplo strato e il gilet da running Ultra 12.
ULTRA JACKET
Con un peso di soli 185 grammi la nuova Ultra triplo strato è la giacca impermeabile più leggera e traspirante della collezione. Il materiale altamente tecnico protegge efficacemente dal vento e dalle intemperie. Il sistema ZipOver Backpack System, una lunga zip sulla schiena, consente di allargare la giacca e indossarla sopra lo zaino, in modo tale che rimanga asciutto in caso di pioggia. La giacca può trovare spazio in qualsiasi posto, grazie alla sua confezione minimalista.
ULTRA 100 SHOES
Pronte per un nuovo livello di prestazioni: agilità e comfort per le ultra distanze sono caratteristiche essenziali di una scarpa da trail, ma per arrivare sul podio anche leggerezza, precisione e reattività sono altrettanto indispensabili. Sviluppate grazie all'esperienza dell'ultra runner norvegese Sebastian Krogvig, vincitore nel 2021 della TDS, le Ultra 100, che nel 2023 arriveranno alla v2 del progetto, conciliano le esigenze di massima ammortizzazione, grip e un efficace ritorno di energia, candidandosi a diventare la soluzione ideale per le distanze oltre i 42,195 km su ogni tipo di terreno. I punti di forza del nuovo prodotto, oltre a quelli sopra citati, sono il massimo ritorno dell'energia grazie a una suola leggera, reattiva e molto ammortizzata, costruita con dei materiali che pesano il 20% in meno rispetto a una tradizionale intersuola in EVA ma restituiscono più del 10% di energia in più, in aggiunta alla comprovata suola Vibram Megagrip con un nuovo design del tassello, il Traction Lug. La scarpa sarà disponibile anche in versione da donna.
GILET ULTRA 12
Vestibilità perfetta, design sofisticato: in gara e in allenamento con tutto ciò che serve. Il design aderente ed ergonomico è stato messo a punto per garantire una vestibilità perfetta e confortevole e la stabilità del carico dal primo all'ultimo chilometro. Oltre alle calssiche tasche frontali per i flask morbidi, Ultra 12, come tutti i nuovi vest (Alpine 8, 15 e Sky 4) hanno 4 tasche aperte elasticizzate, una tasca zip per riporre piccoli oggetti da tenere a portata di mano e tre possibilità di fissaggio per bastoncini. In dotazione con ogni modello ci sono due flask perfettamente dimensionati per le tasche.
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https://youtu.be/hYKjJJe05SE?list=TLGGIgd0KqSL7h0xNjA1MjAyMg
TRAVERSE SYSTEM
Dopo il lavoro ti piace fare un giro veloce sulla montagna vicino a casa e nel fine settimana preferisci invece esplorare diverse cime una dopo l'altra? Allora il sistema Traverse, pensato per uscite veloci, fa propri al caso tuo.
TRAVERSE SHOES
Il fulcro della nuova collezione, il coltellino svizzero delle scarpe da montagna leggere, che unisce il meglio delle tecnologie: leggera e versatile come una scarpa da trail running, ma con la protezione, il comfort e il grip di una scarpa da alpinismo. Un modello che, nelle intenzioni di Dynafit, ridefinisce il concetto di versatilità. Grazie alla calzata snella e al battistrada Pomoca il controllo è assicurato su ogni tipo di terreno in ogni condizione meteo. Disponibile anche nella versione Gore-Tex.
ZAINO TRAVERSE 22
Ispirato dai nuovi gilet Ultra, lo zaino Traverse 22 unisce il mondo del trail e quello del mountaineering. Ha una vestibilità comoda e aderente che lascia una grande libertà di movimento e consente di afferrare rapidamente le provviste o i vestiti di ricambio. Il grande comparto da 12/22 litri lo rende estremamente versatile.
GIACCA TRAVERSE POLARTEC ALPHA
Giacca in fleece leggera e traspirante per le uscite impegnative: mantiene una temperatura sempre piacevole per il corpo, adatta a tutte le condizioni. Protegge efficacemente dal freddo e allo stesso tempo veicola il calore necessario, per evitare la sudorazione eccessiva durante le attività più intense.
TRAVERSE TIGHTS
Comfort, libertà di movimento e resistenza. i pantaloni Traverse Tights conquistano con il loro materiale elasticizzato e la vestibilità aderente. Un capo atletico per le uscite veloci in montagna. Sulle ginocchia e sul retro il materiale è rinforzato per aumentare la robustezza durante i passaggi di arrampicata o il meritato riposo in cima
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https://youtu.be/7vOB4Sf2sOY?list=TLGGKRzlHIWXi7cxNjA1MjAyMg
COLLEZIONE RAZZLE DAZZLE
Lo stile incontra la performance: l'estate running 2023 con Dynafit sarà ricca non solo di colori ma anche di motivi fantasiosi. La nuova collezione ha un design accattivante che attira tutti gli sguardi sul trail, unito a una funzionalità al top. Leggeri, affidabili, robusti, questi prodotti tecnici consentono di raggiungere la migliore prestazione su ogni terreno. Dalla fascia per capelli alle scarpe da corsa, le parole d'ordine sono traspirabilità, asciugatura rapida, comfort e ammortizzazione.
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Scopri il resto delle novità in preview a questo LINK.
Makalu, Adrian Ballinger e la prima discesa con gli sci del Gigante Nero
Una data che entra nella storia dello sci himalayano quella del 9 di maggio 2022, giorno in cui Adrian Ballinger ha portato a termine la prima discesa integrale del Makalu, quota 8463 m.
Makalu, Il Gigante Nero, di neve e roccia, la cui cresta sommitale demarca il confine tra il Nepal e il Tibet, il tutto a meno di 20 km dall’Everest. La quinta montagna più alta del mondo, considerata dagli alpinisti uno degli ottomila più difficili da salire per la complessa logistica ed il per nulla semplice avvicinamento. Un obiettivo ambizioso per Adrian Ballinger, Guida alpina e sciatore di alto livello con all'attivo diverse imprese nella catena himalayana, che già nel 2012 e nel 2015 aveva tentato la discesa senza però ottenere successo a causa delle cattive condizioni.
https://www.youtube.com/watch?v=cKKU2S93C7g&t=277s
Il tentativo di discesa di Emily Harrington e Adrian Ballinger nel 2015
Il team composto da Ballinger, Dorji Sonam Sherpa e Pasang Sherpa è stato il primo a raggiungere la vetta nel 2022, lunedì mattina alle ore 9.00 in pieno whiteout. «Prima di parlare della discesa con gli sci...parliamo di chi l'ha resa possibile» scrive l'alpinista sui suoi canali social, ringraziando infinitamente i compagni senza i quali raggiungere la cima sarebbe stato impossibile. «Dai 7900 metri in su abbiamo battuto traccia, loro due trasportando 300 metri di corde fisse. Quando abbiamo raggiunto la cresta sommitale Dorji ha preso il comando su un terreno tecnico, difficile e poco proteggibile. Infine, si sono offerti di portare giù parte della mia attrezzatura in modo da consentirmi di sciare per tutti gli oltre 2400 metri di dislivello senza avere sulle spalle uno zaino enorme» continua Ballinger, ricordando come Dorji Sonam Sherpa fosse con lui anche nella spedizione al Manaslu nel 2011.
«Lo sci è sempre stata una delle mie più profonde passioni fin da quando ero bambino. La carriera da alpinista di alta quota mi ha poi portato a scalare diversi 8'000, fondere insieme sci e alpinismo è stato un processo naturale». Adrian è Guida IFMGA e CEO fondatore di Alpenglowe Expeditions, gruppo di Guide certificate che organizza spedizioni in tutto il globo e che utilizza tecniche avanzate di workout in camere iperbariche per ottimizzare le tempistiche di acclimatamento.
«La discesa è stata quasi completamente verticale e su terreno duro. Le curve buone erano su neve, quelle brutte su ghiaccio e roccia» racconta lo sciatore estremo, che confessa anche di aver dato fondo a tutti i «trucchi e stratagemmi» imparati negli anni di esperienza. Ballinger sottolinea, rivolto a «chi ci tiene e per chi vorrà fare una discesa migliore e più pulita in futuro», di avere iniziato la discesa 15 metri sotto la vetta, scelta dettata dalle «scarse condizioni di visibilità e dalla presenza di altri alpinisti». L'alpinista dichiara di aver tolto gli sci una sola volta per calarsi con una doppia di 60 metri lungo il French Couloir, a quota 8070m, e di aver utilizzato corde fisse come supporto nei tratti più critici e pericolosi. «È stato divertente sciare di fronte alle facce incredule degli oltre 25 sherpa e scalatori che risalivano le fisse mentre io scendevo, nei loro occhi si leggeva un'espressione del tipo 'questo è pazzo'!».
In qualsiasi caso, 15 metri sotto la vetta, con l'ausilio di corde dove necessario, lo zaino leggero e chi più ne ha più ne metta, Ballinger è riuscito in un'impresa unica nel suo genere che non può ricevere altro se non rispetto ed ammirazione: «It wasn't good skiing, but it was a great skiing», conclude Adrian, e noi non aggiungiamo altro.
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Con il successo sul Makalu rimane una sola vetta tra i 14 ottomila ancora inviolata dalle lamine di uno sci: gli 8'586 metri del Kanchenjunga. Chissà se le nuove tecnologie, gli allenamenti mirati ed il continuo spostamento dell'asticella oltre il limite permetteranno a qualcuno di portare a termine l'impresa.
AKU Dolomiti Hike & Bike quota 1082
A San Tomaso Agordino (BL) il 2-3 luglio 2022 si terrà il primo raduno Hike & Bike by AKU, un evento dedicato alla felice convivenza tra e-Bike ed escursionismo a piedi. Due giorni di esperienze, incontri, musica e sapori tra le montagne più belle del mondo.
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AKU ha ideato Dolomiti Hike&Bike, il primo raduno di escursionismo a piedi e con l’utilizzo della bicicletta a pedalata assistita sulle Dolomiti bellunesi. Dal 2 al 3 luglio, due giorni di escursioni libere e guidate, incontri, musica e gastronomia a San Tomaso Agordino (BL) nell’incomparabile scenario dolomitico dominato dalla maestosa parete del Civetta, dalle Pale di San Lucano e dal Sasso Bianco.
Una manifestazione che si propone come punto di incontro e di condivisione fra l’escursionista tradizionale e il moderno e-biker. Un’occasione di confronto anche per discutere su come far convivere due attività solo apparentemente in contrasto e che possono trovare invece una felice convivenza attraverso un approccio responsabile all’esperienza di contatto con la montagna.
Il programma ed il modulo di iscrizione saranno pubblicati nelle prossime settimane sul sito www.aku.it .
Mantra, la nuova scarpetta da arrampicata indoor by LaSportiva
La Sportiva torna nelle palestre con il Climb Europe Tour 2022: un progetto dedicato a tutti gli appassionati di arrampicata che ha come obiettivo quello di avvicinarsi sempre di più al consumatore finale, per consolidare il legame con la community, conoscere e condividerne le abitudini, raccogliere feedback sui prodotti e presentare l'azienda attraverso la sua storia ed i suoi valori.
La filosofia del "Test&Feel", ovvero provare il prodotto per individuare quello più adatto alla propria anatomia, è la chiave per comprendere le necessità degli utilizzatori e sviluppare prodotti sempre più mirati alle varie categorie di climbers.
Il Tour, lanciato a livello europeo in più di 70 palestre, ha preso il via sabato 30 aprile e si protrarrà fino al 30 giugno. Nelle varie tappe è prevista la partecipazione di atleti e ambassador di alto livello come Stefano Ghisolfi, James Pearson, Hannah Schubert, i fratelli Pou, Jeremy Bonder e Martina Demmel.
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Sotto i riflettori troviamo il prodotto di punta della collezione SS22: la scarpetta Mantra.
Pensata per l'utilizzo indoor, è una scarpetta iper leggera concepita per l'utilizzatore intermedio-esperto che cerca il miglior feeling e polivalenza su prese in resina e volumi di grande superficie. Il prodotto combina le migliori tecnologie della casa produttrice quali la ormai rodata costruzione No-Edge (punta arrotondata) e la tecnologia D-Tech (Dynamic Technology): la suola avvolge la calzatura lateralmente per una totale assenza di spigoli laterali che favorisce gli appoggi dinamici e la spalmabilità sulle forme delle prese indoor più evolute. L'utilizzo della mescola Vibram Xsgrip2 consente infine il massimo grip su qualsiasi tipo di superficie.
SENSAZIONI E IMPRESSIONI
Abbiamo testato il prodotto nella condizione ideale di utilizzo, sulle linee appositamente tracciate per la prima tappa del tour presso la palestra Rockspot di Milano.
La sensazione alla calzata è di totale avvolgimento, la sottile tomaia rende la scarpetta super sensibile ed avvolge completamente il piede, le mescole morbide della suola, svincolata dal tallone P3 grazie all'assenza totale di intersuola, permettono di percepire un'incredibile aderenza sulle grandi superfici delle prese utilizzate ormai ovunque nella tracciatura moderna.
A primo impatto la suola potrebbe sembrare molto sottile, con uno spessore di soli 3.5mm in punta, ma la distribuzione omogenea del peso in appoggio grazie alla tecnologia No-Edge garantisce un'ottima durata del materiale nel tempo, evitando che si consumi troppo velocemente.
I volumi del prodotto sono minimi e forniscono supporto e struttura anche nei movimenti di tallonaggio, evitando che la scarpetta si scalzi grazie al robusto materiale elastico utilizzato sul collo del piede. Come per gli altri prodotti appartenenti a questa categoria in casa LaSpo il consiglio è quello di scegliere la misura scendendo di almeno una taglia e mezza o 2 rispetto al proprio numero di piede.
Nel complesso possiamo quindi confermare i rumors che parlano di un prodotto performante di alta qualità che si colloca perfettamente nel segmento di mercato indicato dal brand.
Se siete curiosi di testare Mantra e gli altri prodotti La Sportiva, a questo link trovate tutte le informazioni sul tour e le date nelle palestre più vicine a voi.
Ortovox Zoom+ Software update
In data 3 maggio 2022 Ortovox ha rilasciato il software update 2.2 per tutti i dispositivi Ortovox Zoom+.
L'aggiornamento gratuito riguarda la funzione di ricerca e consente una ricezione/trasmissione del segnale più stabile. L'aggiornamento è disponibile per tutti i ricetrasmettitori da valanga Zoom+ e non è in alcun modo correlato alla sicurezza del dispositivo. I controlli regolari del ricetrasmettitore da valanga, una revisione professionale presso rivenditori autorizzati ogni due anni e l'aggiornamento delle funzionalità tramite software update fanno parte dell'uso delle apparecchiature di emergenza e sono esplicitamente raccomandati da ORTOVOX.
Gli utenti possono registrare il proprio dispositivo tramite questo link:
https://www.ortovox.com/de-de/service-card/login.
Saranno quindi informati dei passaggi che devono eseguire per aggiornare il proprio dispositivo.
In alternativa tutti i rivenditori ORTOVOX possono richiedere l'aggiornamento del dispositivo attraverso l'Ortovox Service HUB3. Trovate la lista aggiornata dei rivenditori nella sezione FAQ sul sito ufficiale di ORTOVOX. Consigliamo di registravi alla newsletter del brand per rimanere sempre aggiornati su novità e update dei vostri dispositivi di sicurezza.
Più informazioni su www.ortovox.com.
Ragni di Lecco e Scarpa insieme al Museo della Montagna di Torino
Lunedì scorso, 11 aprile, i Ragni di Lecco sono stati ospiti e protagonisti della serata organizzata da Scarpa presso il Museo della Montagna di Torino a suggellare una collaborazione iniziata nel 2018. Il luogo, carico di significato e di romanticismo, si è trasformato nel teatro perfetto in cui raccontare le ultime realizzazioni dei Ragni, che anche quest’anno, come di consueto, hanno lasciato la loro firma nell’albo della storia dell’arrampicata e dell’alpinismo.
Protagonisti principali dell’evento Luca Schiera (presidente del Gruppo) e Paolino Marazzi, che nell’arco della serata hanno raccontato la loro recente avventura patagonica alla scoperta del Campo De Hielo Norte, una zona poco conosciuta a nord di El Chalten, dove si sono cimentati in un’esperienza unica alla ricerca di quel raro sapore di esplorazione dell’ignoto che è sempre più raro. Qui hanno percorso diversi chilometri in un territorio complesso e pieno di insidie, con l’obiettivo di raggiungere un’ombra nel mezzo del ghiacciaio, scoperta per caso osservando le immagini dal satellite. Poteva essere tranquillamente un errore di elaborazione dell’immagine fotografica. Poteva essere dello sporco sull’obiettivo delle fotocamere. Poteva essere qualsiasi cosa, ma per chi ha scelto di crederci, era la cima da conquistare, quell’obiettivo che avrebbe implicato un’avventura unica ed indimenticabile.
Per la spedizione (in realtà è stato il loro secondo tentativo dopo un primo approccio di acclimatamento nel 2018) avevano la necessità di muoversi agili e veloci su un terreno glaciale, senza però caricarsi di troppo peso non necessario. Per questo motivo hanno collaborato con Scarpa nell’upgrade scialpinistico del Phantom 6000, scarpone da alpinismo e alta montagna di punta del marchio di Asolo al quale hanno fatto aggiungere degli inserti pin per poterlo utilizzare come scarpone unico anche sugli sci.
/Col·la·bo·rà·re/, dal dizionario Treccani, “Partecipare attivamente insieme con altri a un lavoro per lo più intellettuale, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa, a una produzione”. Il significato del termine in questo caso va ben oltre a quello puramente letterale. Collaborare vuol dire costruire insieme un percorso che punta all’innovazione, sviluppare un rapporto basato sulla fiducia, animare dei progetti alimentati dalla motivazione con l’obiettivo di essere di supporto l’uno all’altro nel raggiungimento della propria cumbre, per quanto folle o lontana essa sia.
La serata è terminata con una cena che sotto molti punti di vista ha ricordato un’adunata di alpini, tra racconti di spedizioni scialpinistiche in Russia ai tempi della guerra fredda, ricordi degli obiettivi raggiunti dai Ragni nel 2021 (trovate tutto sul loro nuovo annuario) e qualche birretta fresca a mantenere alto l’umore del gruppo.