Quella di Arnold Lunn è stata una vita decisamente affascinante, da romanzo. Forse pochi però sanno che quello che è considerato il padre dello sci agonistico è stato anche un ottimo scialpinista. A raccontare la sua vita e le sue imprese è Giorgio Daidola sul numero di ottobre-novembre di Skialper.
UNA VITA PER LO SCI – Arnold Lunn nasce a Madras in India nel 1888, il padre Henry è medico e pastore metodista. Rientrato in Inghilterra nel 1892 con la famiglia, Arnold inizia a sciare a dieci anni, a Chamonix. Nasce spontanea in lui una grande passione per la montagna e per lo sci che non lo abbandonerà più per tutta la vita. Studente a Oxford, a venti anni fonda l’Alpine Ski Club, del quale il celebre alpinista e critico d’arte Martin William Conway fu il primo presidente. Neppure un grave infortunio a ventun anni durante un’arrampicata in Galles, in cui rischia di perdere una gamba, che rimarrà per sempre più corta dell’altra, mette fine alla sua passione per lo sci. Appena cade la neve in autunno Arnold si trasferisce a Mürren per rimanerci fino a tarda primavera.
LO SKIALP – Nel febbraio 1908 compie senza guide, assieme a Cecil Hilton Wybergh, anche lui membro del Public Schools Alpine Sports Club, un raid in sci di quattro giorni da Montana a Villars, attraverso i massicci del Wildstrubel e dei Diablerets. Sono anni in cui si tracciano con grande entusiasmo nuove grandi traversate con gli sci, come la Chamonix-Zermatt ad opera della guida Joseph Ravanel, nel gennaio 1909, con altre tre guide e due clienti. Lunn non è certo da meno e dal 2 al 7 gennaio 1912 effettua una grande traversata delle Alpi Bernesi da Kandersteg a Meiringen. Il 18 giugno 1917, assieme alla guida Josef Knubel, Lunn compie la sua scialpinistica capolavoro arrivando, sci ai piedi, sul Dom de Mischabel 4.545 m, la cima più alta che si trova integralmente in Svizzera. Ancora oggi il Dom rappresenta uno dei traguardi più ambiti per gli scialpinisti di alto livello.