Due eventi dedicati all’alpinismo con la A maiuscola, quello degli ottomila, raccontato da uno degli interpreti principali delle ultime incredibili imprese. Alex Txikon, celebre scalatore basco e ambassador di Ferrino, sarà protagonista delle serate organizzate dal brand il 30 maggio a Torino e il 31 a Roma, durante le quali racconterà le sue avventure sulle montagne più alte del globo, dall’Himalaya all’Antartide.
Il basco Alex Txikon è uno dei più forti scalatori contemporanei, con all’attivo la salita di undici vette di 8000 metri. Il suo nome, però, è legato in modo indissolubile all’epopea dell’alpinismo invernale. Il 26 febbraio del 2016, infatti, Alex, assieme all’italiano Simone Moro e al pakistano Ali Sadpara, ha fatto parte della prima cordata in grado di raggiungere nella stagione più fredda gli 8126 metri di quota del Nanga Parbat, una delle più pericolose e difficili vette del Karakorum.
Su questa stessa montagna Txikon non ha esitato a tornare nel 2019, abbandonando la spedizione che lo vedeva impegnato per tentare la prima invernale del K2, per cercare di prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi sull’inviolato Sperone Mummery, dal quale, purtroppo, non hanno fatto più ritorno.
La passione per il “grande freddo” ha portato Alex anche nel continente antartico, dove, nel 2006, ha partecipato a una spedizione esplorativa, salendo nuove vie e cime ancora inviolate.
Nei due appuntamenti di Torino e Roma, Alex, affiancato dal giornalista esperto di montagna Gian Luca Gasca, ripercorrerà con i suoi racconti e straordinarie testimonianze filmate, il suo lungo percorso fra i colossi dell’Asia, cominciato nel 2002, quando aveva solo 21 anni.
A detta dello stesso Txikon quello dell’alpinismo nella stagione più fredda è per lui un destino segnato fin dalla sua nascita, visto che è venuto al mondo il 12 dicembre del 1981, proprio alle soglie dell’inverno. Così come nel destino è scritta anche la predisposizione per il gioco di squadra e la collaborazione come armi vincenti del suo alpinismo: non poteva essere diversamente per un ragazzo come lui, cresciuto in una famiglia di ben tredici fratelli e che, a soli tre anni, ha scalato la sua prima montagna, il Grodea, bei Paesi Baschi, proprio in compagnia del fratello maggiore Javi.
Gioco di squadra e condivisione con gli altri significa anche curiosità e rispetto nei confronti delle culture e delle persone che si incontrano nei propri viaggi. Un aspetto, questo, sul quale Alex si è sempre soffermato con grande sensibilità, così come grande attenzione ha sempre riservato alle problematiche ambientali: spesso, infatti, le sue spedizioni, oltre a focalizzarsi sull’obiettivo alpinistico, sono legate a progetti scientifici di monitoraggio dei cambiamenti climatici.
«Quello di Alex è un tipo di alpinismo che ci teniamo particolarmente a sostenere e portare ad esempio – commenta Anna Ferrino, CEO di Ferrino Outdoor – perché all’altissimo profilo sotto l’aspetto della prestazione sportiva associa una sensibilità verso le tematiche ambientali e quelle sociali nella quale anche la nostra azienda si riconosce».
CURRICULUM ALPINISTICO DI
ALEX TXIKON
2003
Broad Peak (8.047 m) – vetta
2004
Makalu (8.463 m) – vetta
K2 (8.611 m) – tentativo
Cho Oyu (8.201 m) – tentativo
2005
Makalu (8.463 m)- parete Ovest – tentativo
Picco Lenin (7.134 m) – vetta
2006
Shisha Pangma (8.027 m) – vetta
Spedizione in Antartide: Monte Scott (880 m) – vetta;
Monte Shakleton (1.465 m) – via nuova;
Monte Wandell (2.397 m) – prima salita assoluta
2007
Shisha Pangma (8.027 m) – British Route – vetta in stile alpino
2008
Dhaulagiri (8.167 m) – vetta
Manaslu (8.163 m) – vetta
2009
Kangchenjunga (8.586 m) – tentativo
Shisha Pangma (8.027 m) – vetta
2010
Annapurna (8.091 m) vetta
Shisha Pangma (8.027 m) vetta
2011
Gasherbrum I (8.080 m) – spedizione invernale – tentativo
Gasherbrum II (8.035m) – vetta
K2 (8.611m) – tentativo
2012
Gasherbrum I South (7109 m) – spedizione invernale e via nuova – vetta
Spedizione in Groenlandia (arrampicata e base jumping)
2013
Laila Peak (6.096 m) – spedizione invernale – vetta
Nuptse (7.861 m) – tentativo interrotto a 20 metri dalla vetta
Lhotse (8.516 m) – vetta
K2 (8.611 m) – tentativo
2014
Kangchenjunga (8.586 m) – tentativo interrotto a 8.500 m.
Nameless Tower (6.251 m) – Via ‘Eternal Flame’ (7b+, A2, M5 1100m, in 36 ore) – vetta
2015
Nanga Parbat (8.125 m) – tentativo invernale
Thalay Sagar (6.904 m) – via nuova sul pilastro Nordovest
2016
Nanga Parbat (8.125m) – prima salita invernale
2017
Everest (8.848 m) – tentativo invernale
2018
K2 (8.611 m) – tentativo invernale
Everest (8.848 m) – tentativo invernale
2019
K2 (8.611 m) – tentativo invernale interrotto per prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard dispersi sul Nanga Parbat