Una grande foto con tutti i particolari a 36 ore dall'incidente

L’incidente della Basei ha condizionato fortemente il nostro inizio estate: la ricerca di indizi e di materiali sul posto, interviste e considerazioni con addetti ai lavori, hanno permesso di portare a termine un lavoro piuttosto gravoso. Dodici pagine sulla rivista Fondo Ski-alp e sette su Montagnes Magazine in Francia. Lo stesso articolo a firma di Enrico Marta. In lingua italiana abbiamo indugiato un po’ di più sui racconti che fanno da cornice al fatto vero e proprio, in Francia ci siamo attenuti ai fatti e alle considerazioni tecniche.
In assenza totale di dichiarazioni alla stampa da parte dell’unico sopravvissuto, la guida, abbiamo dovuto valiare attentamente ogni aspetto di questo terribile incidente.
Non abbiamo voluto sostituirci alla giustizia che sta facendo il suo corso e nemmeno ai superesperti della montagna ma semplicemente, sia io che Descamps, direttore della rivista francese, illustrare in modo dettagliato i motivi per cui si può arrivare a simili tragedie affinché questo serva da monito a quanti affrontano lo ski-alp a cuor leggero. Forse questo termine è riduttivo: diciamo che spesso la montagna innevata viene affrontata con un po’ troppa faciloneria da persone che non sempre posseggono la preparazione psicofisica adeguata.
Il succo di questo articolo ruota sulla grande foto a doppia pagina: per allestirla siamo ricorsi ad un puzzle di 29 fotogrammi alla massima risoluzione. Per intenderci questa immagine potrebbe rimanere nitidissima anche stampata nel formato poster…
Forse nella stampa rotativa qualcosa si perde dei particolari e dei segni sulla neve in cui c’è la storia delle ultime ore della comitiva tuttavia c’è abbastanza per farsi un’idea di quanto possa essere successo lo scorso 30 aprile alle 17 sul versante est della Basei.