Westenberger sbaraglia la concorrenza all’Adamello Ultra Trail

È stata una gara aperta la 170 km dell’Adamello Ultra Trail-AUT, ma alla fine Alexander Marcel Westenberger si è aggiudicato il titolo più ambito. Il tedesco di Neubiberg ha concluso la prova nella mattinata di sabato 24 settembre, in 26 ore, 23 minuti e 57 secondi, grazie a una poderosa rimonta nella seconda parte di gara che gli ha permesso di superare prima e staccare poi i nomi più quotati alla vigilia. Sui camminamenti della Grande Guerra, Westenberger ha preceduto il piemontese Giulio Ornati (27:29:35) e Luca Manfredi Negri (28:46:11).

Per il giovane atleta bavarese classe 1995 si tratta di una prima volta sull’ultra distanza, dopo grandi risultati su percorsi più brevi negli ultimi anni. Tra il 2021 e il 2022, Westenberger ha trionfato in tutte le gare alle quali ha preso parte: dai 65 km della Ultratrail Fränkische Schweiz ai 110 km della Grossglocken ULTRA-Trail. La gara è stata incerta per oltre metà percorso, e solo nella seconda parte il tedesco è stato in grado di ingranare la sesta e sbaragliare l’agguerrita concorrenza. Pronti via e un duo ha preso subito il largo: in testa Manfredi Negri, seguito in scia da Daniele Nava, mentre più staccati Giulio Ornati, Pierre Augrit e lo stesso Alexander Westenberger. Il francese Augrit ha provato a forzare nel tardo pomeriggio, ma ha pagato dazio la notte e ha dovuto ritirarsi poco dopo il km 100. Ornati si è trovato quindi in un’ottima posizione per tentare il colpo grosso, ma verso il km 120 Westenberger ha scombinato i piani e preso definitivamente il largo. Il tedesco è giunto al traguardo poco prima di mezzogiorno, oltre un’ora prima dello stesso Ornati e con quasi due ore e mezza su Manfredi Negri, che ha chiuso il podio.

«Sono davvero contento - ha esordito il vincitore sul traguardo di Vezza d’Oglio - all’approssimarsi della metà gara mi sono accorto di avere ancora buone energie e di andare molto veloce. I panorami sono fantastici e ieri abbiamo avuto una giornata magnifica per goderceli: la gara è bellissima e difficile, bisogna sempre stare concentrati».

Il primo a tagliare il traguardo venerdì nella 90 km era stato ancora una volta Walter Manser: l’elvetico, già vincitore della distanza intermedia nel 2021, si è confermato il più veloce abbassando ulteriormente il proprio record di oltre dieci minuti. 11:39:32 il tempo finale dello svizzero, che ha preceduto sotto l’arco di Vezza d’Oglio il genovese Alberto Canessa (12:55:29) e il piemontese Michael Dola (12:59:11).Gara senza storia quella che ha aperto le danze dell’Adamello Ultra Trail: Manser si è infatti ritrovato in testa alla corsa da solo dopo 2 km e non si è più voltato indietro. Il divario ha continuato ad allargarsi fino ad arrivare all’ora abbondante sul finale, dove Canessa ha avuto la meglio di Dola.

Nella 90 km femminile è stata invece Francesca Crippa da Olginate ad imporsi con 15:31:04, dopo una trama simile a quella della 170 km maschile. La venticinquenne è infatti partita a marce ridotte, per poi accelerare nella seconda metà di gara e superare sul traguardo Martina Tognin (16:18:06) e l’atleta bresciana Patrizia Passeri (16:53:33), al secondo bronzo consecutivo nella 90 km di Adamello Ultra Trail.

«Sono incredula, vincere qui è veramente fantastico - ha commentato Crippa a fine gara - I posti sono bellissimi, i volontari super e la gara decisamente tosta. Come mia abitudine sono partita piano e ho accelerato nella seconda metà di gara: l’aver provato il percorso quest’estate mi ha aiutato molto. Dedico questa vittoria a me stessa e al lavoro che ho fatto per arrivare fin qui».

L’ultima categoria a sancire il proprio podio è stata la 170 km femminile, con Alessandra Olivi giunta per prima al traguardo nella serata di sabato 24 settembre in 34:59:36 nonostante un paio di escursioni fuori percorso dovute alla fittissima nebbia. Alle sue spalle, nella notte, la seconda piazza è andata a Melissa Paganelli in 37:09:51, mentre l’ultimo gradino del podio è stato conquistato dalla britannica Zoe Salt in 40:01:22.

© Thomas Martini

Arriva l'autunno con il Trail del Prosecco Superiore

Nato 12 anni fa come corsa di trail running tra i vigneti e le cantine dell’Alta Marca Trevigiana, il Trail del Prosecco superiore è molto più di una “semplice” gara. Amore per lo sport, il territorio, le sue tradizioni e i prodotti tipici: sono questi gli ingredienti di un weekend di grande festa

Si chiama Trail del Prosecco Superiore ed è un vero e proprio omaggio al Quartier del Piave e alla Vallata del fiume Soligo, alle loro eccellenze e, naturalmente, alla corsa in natura. Ci troviamo in Veneto, tra le lussureggianti Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che nel  2019 sono state proclamate a Baku Patrimonio dell’Umanità, e il letto del Piave, fiume Sacro alla Patria  per le vicende legate all’epilogo per l’Italia vittorioso della Grande Guerra. Ed è proprio tra i vigneti che fanno da cornice alla zona, dalle cui uve vengono ricavati il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. ed il Refrontolo Passito D.O.C.G Colli di Conegliano, che il 9 ottobre andrà in scena la gara di trail running il cui nome trae ispirazione dalle eccellenze vitivinicole locali. Tra le gare più caratteristiche del podismo veneto, le sue caratteristiche la rendono una occasione per fare sport e, nel contempo, conoscere il territorio.

La kermesse, che si trova tra le colline del Prosecco Unesco, è volutamente organizzata la seconda domenica di ottobre, per farla coincidere con lo “Spiedo Gigante di Pieve di Soligo”, la tradizionale festa che, dal 1956, anima il paese e attira visitatori da ogni parte del Veneto. E non solo, visto che la seconda di ottobre del 2017, il celebre Spiedo è entrato nel Guinness dei primati per il più grande spiedo di quaglie al mondo. Una festa nella festa, il Trail del Prosecco Superiore unisce il piacere dello sport a quello della buona cucina e, perché no, del vino di alto livello. Al posto del tradizionale pasta-party, infatti, l’organizzazione offre ai partecipanti il buono-sconto per partecipare alla celebra sagra, che ha contribuito a rendere Pieve di Soligo ancora più famosa.

La gara – Nato 12 anni fa, quando ancora la maggior parte dei runner si dedicava alla corsa su strada e il trail era un universo semi-sconosciuto, il Trail del Prosecco Superiore si sviluppa per 25 km (e 952 metri di dislivello positivo) su un tracciato tipicamente collinare che, visto il periodo dell’anno, si tinge dei colori caldi dell’autunno. Con partenza dal centro del paese, la gara passa attraverso i vigneti e le famose cantine all’interno delle quali non è raro sentire il profumo inteso del mosto in fermentazione. Dopo i primi 4 chilometri di pianura, nei quali saranno i velocisti a dire la loro, inizia il tratto più impegnativo e muscolare. Su e giù tra colline e vigneti, alternando corsa e camminata veloce. Con partenza alle 9 del mattino, la competizione ha un cancello massimo di 4 ore e 3 ristori disposti lungo il percorso, più uno all’arrivo.

La gara, che fa parte delle classiche del calendario del podismo veneto, è organizzata dall’Associazione TAMTAM (TRAIL ALTA MARCA) A.S.D. che, oltre a promuovere l’attività sportiva, si pone come obiettivo la valorizzazione paesaggistica, culturale ed enogastronomica del territorio. Gode inoltre del patrocinio dei comuni di Pieve di Soligo,  di Farra di Soligo, del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco e dell’Associazione per il Patrimonio Colline Prosecco Conegliano Valdobbiadene.

Anche il pacco gara è molto ricco e contiene una felpa (uomo o donna) griffata Alpen Plus, una bottiglia di Prosecco Superiore D.O.C.G. della cantina La Farra e il buono per consumare lo Spiedo Gigante alla sagra paesana.

Le iscrizioni sono già aperte e chiuderanno al raggiungimento della quota massima di 500 iscritti.

Sponsor: Alpen Plus, Cantine La Farra, Eclisse, Cavasin Elettrodomestici.

Per info https://www.traildelproseccosuperiore.it/


Skialper Archive / Fermo immagine

Si può condensare in una fotografia la gioia
di una linea disegnata con naturalezza su
un minuscolo canale tra le rocce? È più difficile che farlo in un film come Roots, ma il foto racconto delle discese di Sam Anthamatten, Yann Rausis e Simon Charrière tra le Dolomiti è un’ottima eccezione

Testo e foto Matteo Agreiter

Lo sguardo si era posato diverse volte su quella linea stretta e dritta, un canalino ripido, a metà della Forcella Pordoi, proprio sotto il Sass Pordoi. Ho sempre pensato che nessuno l’avrebbe mai sciata. Troppo stretta, difficile ridurre la velocità e riprendere il controllo. Quel primo giorno, con la neve che luccicava per il rigelo, non mi era neppure passato per la testa quel pensiero ricorrente. Invece Sam, appena l’ha vista, non ha esitato nemmeno un minuto. È sceso come una scheggia, senza una curva; poi, sul duro finale, una leggera piega per frenare, in tutta sicurezza. Incredibile. Ancora più incredibile quando ci ha confidato di aver dimenticato gli scarponi in posizione walk. Non potevo credere ai miei occhi. Sam non è altro che Sam Anthamatten. All’inizio di marzo ce lo siamo ritrovati in casa insieme a Yann Rausis, che con il suo short movie From Source sta facendo parlare il mondo dello sci di montagna, e Simon Charrière, freerider ma soprattutto artista perché, oltre a disegnare scie nella neve, le pennella su tela e su carta, con grande maestria. Lo ha fatto anche per Skialper con le cover interne del numero dello scorso giugno. Insieme a loro, Etienne Mérel e Steph Guins, regista e aiuto del nuovo film del The Faction Collective, Roots. Nel loro curriculum, dopo l’ultimo giro in Dolomiti, possono scrivere anche 10.000 metri di dislivello positivo in dieci giorni, con telecamere, teleobiettivi e droni nello zaino.

A inizio marzo le montagne luccicavano sotto il sole per quanto la neve era ghiacciata. L’ultima nevicata era un miraggio. L’inverno ci aveva viziati, ma poi velocemente tutto sembrava cambiato. Una di quelle sere, mentre eravamo seduti davanti alla stufa a scaldarci un po’, è suonato il telefono e ha risposto mio padre Manuel. Dall’altra parte c’era uno dei ragazzi di Faction, da Verbier. Volevano fare qualche ripresa per un film tra le Dolomiti e cercavano una Guida alpina. Tra me e me ho pensato: ottima idea, ma, con tutta la polvere che abbiamo avuto, devono venire proprio adesso? Non abbiamo fatto in tempo a metabolizzare quell’ottima idea che da Verbier hanno confermato il viaggio, nonostante il problema della neve e io mi sono proposto come fotografo di scena. L’idea iniziale della produzione era di andare a sciare canali a Cortina nell’anno della pandemia, con tutto chiuso e tanta neve. Però io e mio padre la pensavamo diversamente. Nelle tranquille serate davanti alla stufa di un inverno senza turisti abbiamo deciso di proporre qualcosa di diverso: canali e canalini nei dintorni di Corvara e del gruppo del Sella, a casa nostra. Linee raramente sciate, alcune probabilmente inedite, anche perché di difficile accesso se non si conosce molto bene la zona. Spot che neanche noi local avevamo mai preso in considerazione e che avevamo riscoperto in quell’inverno così tranquillo e tanto innevato.

L’appuntamento con quella versione ridotta del Collective, solo qualche giorno dopo, era a Colfosco, da Mary, mia zia, che gestisce un piccolo B&B di fronte alla famosa Val Misdé. In ladino significa Valle di Mezzogiorno perché, proprio a quell’ora, tutte le pareti, sia quelle di destra che quelle di sinistra, vengono completamente illuminate dal sole. Quale migliore presagio per dare il benvenuto a Sam e Simon? Tra appassio- nati basta uno sguardo per capirsi e per condividere la gioia semplice di una curva nel posto giusto, così, senza troppo convenevoli, siamo partiti subito alla ricerca di canali e Sam, come una calamita, è stato attratto da quella linea incredibile. Abbiamo giocato con la luce accarezzando le ombre e gli ultimi raggi del sole che si insinuano tra le fessure, incendiando la dolomia, fino a quando la notte ci ha costretti a rientrare per accogliere Yann, che non poteva arrivare prima. Basta poco per essere felici, basta un istante, da vivere intensamente, con tutte le energie. I giorni con Sam, Yann, Simon, Etienne e Steph sono volati via veloci in una routine sempre uguale, ma mai noiosa. Su per canali come dei camosci, giù con scioltezza cercando di comporre l’opera nel migliore dei modi, dalla mattina alla sera. Poi un panino tra un sorriso, una battuta e lo sguardo che si perde nel silenzio delle Dolomiti. Sul Sella, sopra Colfosco, tra torrioni di roccia che sembrano messi lì per trovare la migliore composizione dell’immagine, tra penombre, sagome, sfumature sul bianco della neve disegnate da un pennello immaginario. La sera con una bottiglia di birra tra le mani a guardare le foto della giornata. Le notti a selezionare gli scatti migliori tra quelle migliaia di immagini, tutte buone. Una sera abbiamo deciso di fermarci in un rifugio per produrre materiale con la luce morbida del tramonto, che mette ancora più in risalto le pareti verticali. Non è facile fare ricorso all’originalità quando, come fotografo, ti trovi di fronte alla grande bellezza, immortalata troppe volte, da tanti.

L’occhio e l’obiettivo rischiano di rimanere abbagliati, ma se sai lasciarti commuovere e isolarti da tutto il resto per cogliere l’attimo, anche il dito che preme sullo shutter sembra farsi più leggero. Se ripenso a quei giorni, ad avermi impressionato più di tutto sono lo stile, la solidità e la costanza con la quale Sam & co. sciavano linee così tecniche. Non importa se fossero canalini improba- bili o linee estetiche scelte sul momento, tutto sembrava così naturale. La forza di un grande sciatore sta nell’affrontare con lo stesso ritmo tutto quello che l’universo innevato gli propone, senza mai scomporsi, senza mai trasmettere la minima esitazione o fare trasparire la preferenza per un pendio. Lo sciatore completo unisce curve e trick e la montagna diventa un grande parco, con ostacoli naturali. Me ne sono reso conto quando siamo saliti con gli zaini e le frontali sulla ferrata Lipella, passando anche nelle gallerie scavate dai soldati durante la Grande Guerra. Dopo qualche curva, è partita la serie dei salti e sono scappati anche due backflip. E si è fatta subito sera... Per fortuna abbiamo trovato degli operai delle strade che ci hanno dato un passaggio, con gli sci ammassati sul cassone, tra cemento e badili! Il meglio spesso viene alla fine. Non so se è successo per caso o se nella mia testa e in quella di mio padre avessimo già deciso così da subito, ma gli ultimi giorni siamo rimasti nel giardino sopra casa, al Franz Kostner al Vallon, il rifugio che gestiamo in estate. In fin dei conti la nostra filosofia era proprio questa: partire alla scoperta di linee poco o meno conosciute. Divertirsi senza andare lontano. Dopo i classici, le nuove hit. Due giorni di ricerca e di scoperta. Per trovare un po’ di powder dell’ultima nevicata ci siamo calati in doppia su un versante nascosto e protetto dal sole, tra grandi massi e cornici bianche. Purtroppo Simon è dovuto partire per Chamonix per un altro progetto e si è perso la chicca finale, quella che, da sola, potrebbe dare un senso a una settimana di pellate. Quel giorno, lo ammettiamo, ci siamo fatti trainare un po’ da alcuni amici con la motoslitta e poi siamo saliti nell’anfiteatro della conca del Vallon, con il Piz da Lech, il Sasso delle Dieci e quello delle Nove che sorvegliavano la nostra traccia dall’alto. Per me sono le montagne più belle del mondo, ma sono di parte. Spesso le intuizioni arrivano quando meno te lo aspetti e così abbiamo subito visto una linea molto estetica che Sam ha scelto ed è diventata l’immagine di copertina di Roots, che pubblichiamo a pagina cinque di questo numero di Skialper. Si tratta di un taglio nella roccia molto esposto, che pende verso il vuoto. Inutile dire che una caduta non poteva fare parte delle opzioni. L’ultimo tratto era molto stretto, gli sci sarebbero potuti passare solo dritti. È stata una sciata in grande controllo e sicurezza, ma ormai eravamo abituati e lo stupore aveva lasciato posto alla certezza. Proprio quest’estate, passando di lì con i tubi per captare l’acqua dalla cascata e portarla al nostro rifugio, ho notato di nuovo quel taglio nella roccia, l’ho fotografato e ho mandato la foto ai ragazzi perché sembrava proprio impossibile da sciare. Però alla fine non sono pochi i canali che in estate sembrano insciabili e poi...

Quel sei di marzo il nostro obiettivo principale era un altro: un canale che divide la conca in due e fa arrivare sull’altro versante, nella zona sopra Colfosco, proprio in Val Misdé. Dopo esserci calati, Etienne e Steph e io abbiamo trovato uno spazio dove appostarci per fotografare e filmare senza dare nell’occhio. Curva dopo curva, siamo arrivati alla base. Danni collaterali: due schianti dei droni, uno dei quali disperso e cercato per ore, risalendo a piedi mezzo canale. Quando vedrete le incredibili riprese fatte in quel canale (una piccola preview la trovate già nel trailer di Roots) saprete che cosa c’è dietro a qualche secondo di immagini adrenaliniche…

La sera, in sauna da Mary, è venuta l’ispirazione per il nome da dare a uno di quegli ultimi canali scesi: Sauna couloir, what else? Ancora lessati dalla sauna, la mattina seguente siamo partiti con due furgoni verso la Marmolada. Questa volta i danni collaterali sono stati uno specchietto rotto tra i muri di neve e i resti delle piccole valanghe cadute ai margini della strada. Per mio padre e me era l’ultima chance per svelare la magia delle Dolomiti ai nostri nuovi amici, mentre le punte dei ramponi si aggrappavano al ghiaccio della cresta. Il sole che pian piano è apparso da dietro la cima illuminava una piccola porzione di neve e roccia sulla punta più alta, preludio a un’altra discesa indimenti- cabile, due scatti che mi convincono molto ogni volta che li riguardo e qualche salto in un canyon dolomitico. La sera, a casa, abbiamo aperto una buona bottiglia di vino per brindare a tutti i bei momenti vissuti insieme. Mentre sto finendo di scrivere questo articolo guardo un disegno appeso nel soggiorno di casa. Rappresenta tre sciatori sulle pareti innevate nella zona del Pisciadù. È firmato Simon Charrière e ce l’ha regalato l’ultima sera, prima di rientrare. Cristallizza in qualche tratto e sfumatura le emozioni di un inverno che non dimenticheremo mai. Con gli impianti fermi e così irreali, immobili nel panorama bianco, ci siamo spinti a sciare posti un po’ fuori dal comune. L’abitudine e il comfort non aiutano la curiosità. E forse è meglio così. Noi siamo stati felici e sicuramente c’è qualcun altro là fuori che ha condiviso la gioia con noi. Non so se le immagini di questo articolo e Roots sapranno trasmettere tutto quello che abbiamo vissuto, ma guardatelo.

È proprio una gran figata.


Questo articolo è stato pubblicato su Skialper 139

https://www.youtube.com/watch?v=dfg_cLwwiZc


«Il gusto di camminare» - la collaborazione tra Scarpa e Slow food

Presentato a Treviso il libro firmato da Barbara Gizzi e Irene Pellegrini sugli itinerari gastronomici lungo il Sentiero Italia CAI, sostenuto da Scarpa sin dai primi passi

Un racconto di viaggio, un cammino realmente battuto dalle autrici, una suggestiva immersione nella bellezza italiana: Il gusto di camminare è il libro di Slow Food Editore dedicato a chi sceglie di scoprire il nostro Paese e la sua ricca cultura gastronomica e naturalistica a passo lento. Disponibile in tutte le librerie e sugli store online di Slow Food Editore e del CAI , Il gusto di camminare è stato presentato il 7 settembre a Treviso presso Ca’ dei Carraresi. A intervenire in prima linea le autrici Barbara Gizzi e Irene Pellegrini, che da Marsala (e dal Marsala) fino a Trieste e i suoi celebri caffè hanno percorso il Sentiero Italia CAI battendo le sue imperdibili tappe enogastronomiche.

Paolo Valoti, responsabile del progetto Sentiero Italia del Club Alpino Italiano, è intervenuto alla presentazione commentando: «Il camminare è il mezzo più antico e sempre moderno per scoprire e conoscere i territori e le sue bellezze, e il Sentiero Italia CAI rappresenta un progetto di cultura del cammino e un invito a percorrere questo eccezionale Sentiero dei sentieri che percorre e unisce tutta l’Italia, da Santa Teresa di Gallura a Trieste, passando per la Sardegna e la Sicilia. La nuova opera ‘Il gusto di camminare’, realizzata da Slow Food Editore in collaborazione con il Club Alpino Italiano, è il racconto dello straordinario viaggio di ricerca delle due autrici, compiuto con passo lento per ascoltare e raccontare le storie dei cibi e dei luoghi con uno sguardo complesso tra specialità agroalimentari radicate alla propria terra e alla creatività dell’improvvisazione, semplicità degli ingredienti e raffinati sapori, ricette di montagna e cibi di mare, contaminazioni di culture e genti che fanno unico il nostro Paese». 

Con Il Gusto di camminare si suggella un nuovo sodalizio che, basandosi sul comune interesse di promozione di pratiche sostenibili, impegno nella difesa dell’ambiente e piacere della scoperta, mira a incentivare un modo di muoversi meno impattante e più coerente con la filosofia di Slow Food: camminare. Il libro infatti è la prima manifestazione concreta della partnership tra Slow Food e SCARPA, azienda italiana leader nella produzione di calzature da montagna e per le attività outdoor, che assieme costruiranno un percorso di sensibilizzazione per il viaggiatore consapevole.

«Con la pubblicazione di questo volume, SCARPA e Slow Food iniziano oggi una collaborazione che unisce due realtà legate da valori comuni, come la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione del territorio» sottolinea il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto. «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una riscoperta delle attività all’aria aperta e dell’outdoor da parte del grande pubblico: si tratta di una tendenza che si lega profondamente al rapporto che ciascuno di noi instaura con la natura. Il piacere di camminare ci riporta alla contemplazione delle bellezze che ci circondano e ad una filosofia di turismo “lento”, che vuole esaltare i piccoli dettagli in contrapposizione alla frenesia della vita quotidiana. La nostra azienda, particolarmente sensibile a queste tematiche, non poteva che sposare questa iniziativa di Slow Food, da sempre portavoce di una cultura genuina ed autentica.» 

«L’incontro con SCARPA era nel nostro destino: sin dalla pubblicazione del suo manifesto, nella seconda metà degli anni ’80, Slow Food invita a recuperare ritmi di vita più naturali e il piacere di muoversi con lentezza per poter meglio apprezzare luoghi, paesaggi, comunità, persone. Finalmente, grazie alla pubblicazione del libro Il gusto di camminare, questo incontro è avvenuto e ora si tratta di guardare alla strada davanti a noi» commenta Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia. «Viviamo tempi complessi che ci invitano a metterci in discussione e a ripensare ai nostri stili di vita. Anche l’idea di ridare centralità, nelle nostre vite, al cammino fa parte di questa rigenerazione più che mai necessaria. Torniamo a camminare di più e più spesso, approfittiamo della bellezza che il passo lento del cammino ci può regalare: questo atteggiamento ci può regalare molti più insegnamenti di quanti possiamo immaginarne. Questo atteggiamento diventa stile di vita, modo di osservare il mondo e gli altri, portandoci molti più insegnamenti di quanti possiamo immaginarne.» 

Spostamenti, migrazioni, carte nautiche, transumanze, passi di montagna, ma anche mercanti e commercianti, allevatori e produttori, osti e ostesse accoglienti: con Il gusto di camminare e con i progetti che verranno, Slow Food e Scarpa invitano a un viaggio da gustare lentamente, passo dopo passo.

Sul libro: 

Barbara Gizzi – Irene Pellegrini

Il gusto di camminare

Itinerari gastronomici lungo il sentiero Italia CAI

Collana: Guide Slow Pagine: 384

Prezzo al pubblico: 22,00 euro

Per maggiori informazioni:

Francesca Mastrovito- Ufficio Stampa Slow Food Editore

ufficiostampaeditore@slowfood.it

+39 320 621 0718

www.slowfoodeditore.it


Adamello Ultra Trail - Record di iscritti

Un anno dopo aver infranto il numero chiuso di 650 partecipanti, l’evento di ultra-running nel comprensorio Pontedilegno-Tonale tocca quota 719, confermandosi evento di riferimento del finale di stagione. Tutti esauriti i pettorali per la 90 e per la 35 km. Sabato 24 a Vezza d’Oglio le premiazioni della 90 km e festa grande con l’intrattenimento di VivaFM

A poco più di una settimana dal via dell’ottava edizione del 23-25 settembre 2022, Adamello Ultra Trail è pronto a tornare sui sentieri dell’Alta Valle Camonica nel comprensorio Pontedilegno-Tonale. L’evento che ripercorre i camminamenti della Grande Guerra tra il Parco Naturale dell’Adamello e il Parco Nazionale dello Stelvio ha chiuso ufficialmente le iscrizioni nella giornata di sabato 10 settembre: dopo aver infranto nel 2021 il numero chiuso di 650 atleti, Adamello Ultra Trail attende quest’anno ben 719 partenti, nuovo record per la manifestazione.

Record anche per la partecipazione femminile, che tocca quota 114 atlete, e le presenze internazionali: sono ben 94 i partecipanti attesi da oltre confine, in rappresentanza di 18 Paesi. Dietro all’Italia, Svizzera e Belgio sono i contingenti più numerosi, ma non mancano atleti da Stati Uniti, Egitto, Marocco, Singapore e Sudafrica.

In una stagione che ha visto molti eventi podistici registrare dati in controtendenza dopo il boom post-pandemico, Adamello Ultra Trail prosegue invece il proprio percorso di crescita, facendo registrare il tutto esaurito in due distanze su tre – la 90 e la 35 km. A garantire lo svolgimento dell’evento organizzato dall’A.S.D. Adamello Ultra Trail sarà inoltre il consueto foltissimo gruppo di volontari, che porterà ancora una volta ad oltre mille unità il conto delle persone impegnate sui sentieri nel weekend di gara.

L’edizione 2022 porta con sé anche alcune novità a livello di programma: saranno tante le attività previste aperte a tutta la comunità dell’Alta Valle Camonica, con un panel particolarmente ricco per la giornata di sabato 24 settembre. Dopo la partenza della 35 km da Monno infatti (ore 14.00), dalle 16.30 al Centro Eventi di Vezza d’Oglio (Via del Piano, 1) prenderanno il via la musica e l’intrattenimento targati Radio VivaFM, che accompagneranno anche il momento delle premiazioni della gara sui 90 km. A seguire sarà possibile toccare con mano alcune delle eccellenze del paese camuno, grazie alla presenza e le performance dal vivo di artigiani locali. La giornata si concluderà infine con uno spiedo conviviale presso il Ristorante Pizzeria La Baita da Lallo, aperto a tutti previa prenotazione.

Le novità riguardano però anche l’aspetto tecnico dell’evento, con un pacco gara che si è ulteriormente arricchito e comprende ora ben quattro capi tecnici firmati dal main sponsor Mico Sport, oltre ad un capo Ferrino e agli integratori de La Farmacia dello Sportivo.

«Siamo sicuramente soddisfatti di questo dato – ha commentato il Comitato Organizzatoreperché siamo riusciti a dare continuità al nostro percorso di crescita, puntando su qualità organizzativa, comunicazione e internazionalizzazione. Ci fa piacere inoltre essere riusciti ad organizzare dei momenti dedicati anche alla nostra comunità e alle sue eccellenze: vogliamo che Adamello Ultra Trail sia una festa non solo per i runner e gli appassionati, ma per tutta la comunità»


Tomorrow is yours - Salomon

Il nuovo mantra incoraggia le persone a liberare il loro pieno potenziale attraverso
esperienze sportive all'aria aperta e il coraggio di inventare un futuro migliore

Salomon, marchio leader mondiale negli sport outdoor con sede nelle Alpi francesi, presenta la nuova “firma” del brand, un logo aggiornato e un video della
campagna della griffe come parte dell'obiettivo dell'azienda di ispirare un pubblico nuovo e più giovane di appassionati di outdoor e atleti per scatenare la migliore versione di sé stessi. Il nuovo claim del brand Salomon Tomorrow is Yours e il video di campagna del lancio si basano sulla convinzione che attingendo alla nostra parte creativa, con il coraggio di raggiungere il nostro pieno potenziale, ognuno di noi può giocare un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro positivo che immaginiamo. 

«In Salomon, crediamo che creare un legame più profondo con la natura all'aria aperta possa cambiare la vita delle persone in modo più soddisfacente e renderci tutti migliori», ha affermato Franco Fogliato, Presidente e CEO di Salomon. «L'azienda vanta un'importante tradizione nell'inventare il futuro dello sport, immaginando e, poi, realizzando prodotti sportivi ad alte prestazioni. La nostra eredità è stata costruita da persone che si approcciano ogni giorno con una mentalità coraggiosa e curiosa con la convinzione che tutti noi abbiamo il potere di avere un impatto sul futuro. Riteniamo che questa nuova direzione del marchio attiri quel pubblico in crescita di giovani appassionati di outdoor che credono di poter fare lo stesso». 

In qualità di brand internazionale di punta negli sport invernali e nel trail running, Salomon mira a far crescere la sua attività in Europa, Nord America e Cina negli anni a venire, facendo accrescere la sua leadership principalmente in questi sport ed attirando nuovi consumatori attraverso altre categorie di business sempre in crescita, come le calzature SportStyle e Road Running.

Diversi studi hanno evidenziato i rilevanti benefici per la salute fisica e mentale dell'attività fisica in natura, e l'interesse per la vita all'aria aperta è aumentato enormemente negli ultimi anni tra i giovani, molti dei quali vivono nei centri urbani o nelle vicinanze. Le ricerche hanno mostrato come i nuovi addicted degli sport outdoor si avvicinino spesso a Salomon da strade diverse rispetto alle precedenti generazioni di fedelissimi del marchio, in particolare attraverso delle sue offerte per l'escursionismo, le calzature SportStyle e il Road Running. La nuova citazione legata al brand "Tomorrow is Yours" è stata concepita in collaborazione con l'agenzia creativa del marchio, DDB Paris, per conoscere meglio questi giovani consumatori che vedono la natura come un luogo in cui crescere, creare e stare con altre persone, ma anche un ambiente da curare e rispettare. Fogliato afferma che anche se il pubblico del marchio si espande, le prestazioni sportive al top rimarranno al centro della filosofia di Salomon. 

«In futuro, miriamo a stimolare un pubblico più ampio e più giovane a relazionarsi con la vita all'aria aperta, ma Salomon è prima di tutto un brand di sport ad alte prestazioni», commenta Fogliato, appassionato trail runner e sciatore. «Dallo sci alpino e nordico al trail running e all'escursionismo, tutti i nostri prodotti continueranno a essere progettati per essere utilizzati negli ambienti sportivi outdoor più impegnativi e competitivi. Non scenderemo mai a compromessi su questo».
https://www.youtube.com/watch?v=t4DKenOzJdI


Valle Orco Climbing Festival by Vibram & La Sportiva

Adventure Factory A.S.D. presenta la seconda edizione
di Valle Orco Climbing Festival by Vibram & La Sportiva, il festival di arrampicata
internazionale organizzato con il patrocinio del Comune di Ceresole Reale in collaborazione con
Guide Valle Orco e con il supporto tecnico di Wild Country.

La Valle dell'Orco, posizionata al confine del Parco Nazionale del Gran Paradiso, è un'icona nel mondo dell'arrampicata, soprattutto per quanto riguarda la scalata trad e in fessura. Un angolo di paradiso, dove l'attività outdoor incontra dei panorami mozzafiato che corrono dalle imponenti strutture rocciose del Caporal e del Sergent fino ad arrivare al Colle del Nivolet. Non solo scalata: trail running, trekking, ciclismo, canyoning, scialpinismo, queste sono solo alcune delle attività che si possono praticare immersi in un contesto naturale unico.

IL FESTIVAL

Dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 la Valle ospiterà Valle Orco Climbing Festival by Vibram e La Sportiva, un meeting di arrampicata che ha come obiettivo far scoprire questo luogo incantevole, caratterizzato in particolare da uno stile di scalata “clean” unico nel suo genere, a molti ancora poco noto. L’alta affluenza alla prima edizione dell’evento, attestata attorno alle 1500 persone, è un chiaro segnale del potenziale della location che, nel 2022, sarà predisposta per ospitare fino a 3000 atleti e simpatizzanti, con una previsione di visitatori totali sulle 4 giornate che si attesta intorno ai 5000 passaggi.

Alla base del raduno ci sarà una competizione sviluppata su blocchi e fessure con due livelli di difficoltà, pensata per poter coinvolgere tutti gli appassionati di arrampicata outdoor. Oltre alla competizione, il programma prevede diversi eventi trasversali, che vanno da incontri con atleti di fama internazionale quali Tom Paul Randall, Jorg Verhoeven, Matteo Della Bordella, Nico Favresse, Marco Sappa, alla presenza di autori, workshop, attività sportive varie fino ad arrivare a concerti e dj-set. Nell’area del Festival saranno presenti stand di brand legati al mondo della montagna, artigiani locali con esposizione prodotti e aree test dedicate alla prova dei materiali, in più verranno svolte attività strettamente legate all’ambito della sostenibilità

Yoga al Valle Orco Climbing Festival 2021
Scalata al Valle Orco Climbing Festival 2021

I PARTNER

Title Sponsor dell’evento saranno Vibram e La Sportiva. Vibram, brand leader nel settore delle suole in gomma ad alte prestazioni, supporterà Valle Orco attraverso la presenza dei propri atleti Jorg Verhoeven e Matteo della Bordella. In particolare, giovedì 29 settembre alle ore 18.00 il noto alpinista italiano racconterà le sue ultime e affascinanti spedizioni, dalla Groenlandia in kayak alla salita del Cerro Torre. Della Bordella presenterà inoltre “Climb and Clean”, progetto di sensibilizzazione verso il tema della tutela e del rispetto ambientale supportato da Vibram. Venerdì 30 settembre alle ore 18.00, Jorg Verhoeven trasporterà il pubblico nel suo recente viaggio in Islanda alla scoperta della meravigliosa isola vulcanica insieme ai climber locali.

Pubblico, atleti e appassionati potranno inoltre scoprire i guanti per arrampicata in fessura Star Crack Glove, realizzati in mescola Vibram XS Grip per offrire comfort, leggerezza e grip durante le vie in fessura e proteggere il dorso delle mani dei climbers più esigenti. Da venerdì a domenica, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, sarà possibile testare sul campo le eccezionali caratteristiche del prodotto affrontando la fessura Kosterlitz, spaccatura verticale di circa sette metri che è entrata di diritto nella storia dell’arrampicata italiana, avvalendosi del supporto e dei preziosi consigli di Jorg Verhoeven.

Una delle attività proposte durante il festival sarà l'Highline

Infine, Vibram sarà a disposizione dei partecipanti per un’attività di risuolatura dedicata all’approach, la delicata fase di avvicinamento alla falesia o alla parete, che necessita di calzature equipaggiate con suole che offrano grip, stabilità e protezione per affrontare i percorsi di accesso alla parete con maggiore sicurezza. Per informazioni e prenotazioni basterà collegarsi al link sulla pagina ufficiale di Vibram. Il servizio è gratuito fino a esaurimento posti.

Anche La Sportiva, azienda della Val di Fiemme leader nella produzione di calzature e abbigliamento outdoor, supporterà l’evento attraverso l’organizzazione di numerose attività dedicate a tutti i partecipanti, a partire da due workshop dedicati al tema dell’arrampicata in fessura tenuti da Marco Sappa, atleta del team La Sportiva e celebre guida alpina di Courmayeur. Inoltre, sarà possibile prendere parte a momenti di test prodotto organizzati dal brand trentino che, per l’occasione, permetterà a tutti gli interessati di testare alcune calzature, tra cui le iconiche Tc Pro, scarpette d’arrampicata ideali per affrontare vie lunghe in montagna e per l’arrampicata in fessura. In collaborazione con Vibram sarà offerta l’opportunità di provare il modello TX Guide Leather: la calzatura, realizzata con battistrada a doppia mescola Vibram Megagrip e Idrogrip con climbing zone in punta, è il modello La Sportiva pensato per le guide alpine e gli operatori della montagna alla ricerca di un prodotto performante in fase di avvicinamento e di arrampicata.

La partecipazione al festival è gratuita, mentre per la competizione è necessario iscriversi preventivamente tramite l’apposito form sul sito ufficiale dell’evento. Per ulteriori informazioni visita il sito www.valleorcoclimbingfestival.com oppure la pagina Instagram @Valle_Orco_Climbing_Festival.

https://www.youtube.com/watch?v=5TzrmwDwNgY


TORX 2022 - Garmin presenta Enduro 2

Progettato per le gare di durata e resistenza, con un design rivisitato, dotato di torcia a LED, cartografie integrate, schermo solar touchscreen in zaffiro, player musicale, ricevitore GPS ottimizzato e autonomia estrema, EnduroTM2 è l’alleato perfetto per supportare gli atleti nelle gare “infinite”, come Tor Des Géants®.


Concepito per quelle competizioni in cui resistenza e durata sono caratteristiche fondamentali dell’atleta, EnduroTM2 si rinnova nell’estetica con un design aggressivo total black, con protezione del pulsante start “button guard” e copertura delle anse rinforzate in titanio. Dotato di una lente in zaffiro bombato per assorbire maggiormente gli urti, è corredato da una cassa in fibra di polimero rinforzato. Riconoscibile per il suo bracciale a strappo ergonomico UltraFit in fibra di nylon, offre una confortevole vestibilità, arricchita dal peso impercettibile e regolabile per ogni misura di polso. Tra le caratteristiche più apprezzate, le mappe outdoor preinstallate TopoActive gratuite con copertura multicontinente, l’utilissima e innovativa torcia a LED posizionata a ore 12 per l’utilizzo durante le ore notturne o in ambientazioni diurne dotate di scarsa illuminazione, oltre all'esclusiva tecnologia SatIQ™ per ottimizzare le prestazioni della batteria grazie all’autogestione intelligente del sistema satellitare più adeguato all’ambiente in cui si sta correndo. Con EnduroTM2 al polso ora è possible affrontare le competizioni di lunga distanza senza dover pensare alla durata residua della batteria, potendo contare fino a 150 ore di utilizzo con GPS1e fino a 46 giorni in modalità smartwatch. 



Concepito per l’estremo I materiali che custodiscono l’alta tecnologia di EnduroTM2 lo rendono perfetto per tutti quei contesti climatici e ambientali più ostili senza rinunciare alla leggerezza, fondamentale per le gare di endurance, garantita anche in presenza di un’ampia cassa da 51mm. Il peso ridotto a soli 70 grammi è infatti sostenuto da un metallo incredibilmente leggero e resistente come il titanio, presente sia sulla lunetta che nel fondello. Ergonomia, vestibilità e serraggio sicuro sono caratteristiche dell’innovativo bracciale in nylon Ultrafit elastico con chiusura a strappo micro regolabile. L’ampia e luminosa lente bombata Power Sapphire™, a protezione di un grande display da 1,4", integra una nuova interfaccia dotata di touchscreen che offre ora una alternativa alla gestione dei menu mediante i soli pulsanti, per navigare tra le varie sezioni.Grazie alla tecnologia di ricarica solare Power Sapphire™, EnduroTM2 offre una durata della batteria fino a 150 ore in modalità GPS e fino a 46 giorni in modalità smartwatch: un’autonomia unica nella gamma di prodotti indossabili Garmin.Una grande novità è dedicata agli atleti abituati a correre anche di notte che da oggi possono contare su una torcia a LED integrata. Due volte più luminosa di quella presente nel modello Garmin fēnix 7X, fornisce diverse intensità di illuminazione e modalità di segnalazione: da quella strobo a quella concepita per adattarsi alla cadenza del runner (luce bianca polso avanti, luce rossa polso indietro). Per assistere l’atleta dalla partenza all’arrivo Dal primo fino all’ultimo metro di gara, EnduroTM2 è il prodotto di cui l’atleta ultra non può fare a meno. La tecnologia di ricarica solare garantisce un’autonomia superiore del 40% rispetto a quella del modello precedente. EnduroTM2 integra l’accurata e precisa navigazione Garmin supportata dal dettaglio cartografico delle mappe TopoActive Europe pre-caricate e dal nuovo ricevitore GNSS multi-banda. La durata della batteria è ulteriormente incrementata dall’innovativa caratteristica SatIQ™, una funzione che imposta automaticamente il sistema di ricezione satellitare più idoneo all’ambiente di gara, ottimizzando in modo intelligente il consumo energetico. Aggiornamenti software e cartografici possono essere scaricati velocemente e comodamente con la connessione Wi-Fi®di Enduro 2 evitando di dover utilizzare un laptop Un set di funzioni complete per gara e allenamento  EnduroTM2 offre più di 30 profili sportivi per l’analisi di altrettante discipline e sessioni di allenamento: un prodotto multisport completo da tenere sempre al polso. Ma è nel profilo Ultra che si manifesta più di ogni altro prodotto della serie Garmin un set di funzioni ottimizzate per le gare in montagna. Conoscere i dettagli dell’altimetria della gara è forse uno dei dati più importanti su cui un alteta di trail e ultra running fa affidamento. Climb Pro non solo propone lo sfondo altimetrico del percorso sul quale si sta gareggiando, ma offre ulteriori informazioni utili e dettagliate affinché l’atleta possa sempre sapere la sua posizione rispetto a una vetta da raggiungere oltre che distanza, ascesa e discesa residue per gestire al meglio le proprie energie.Per aiutare ulteriormente la gestione delle forze e scongiurare il pericolo di terminarle anzitempo durante la gara, la funzione Stamina offre un grafico dettagliato del trend del proprio consumo.Per un’analisi corretta della velocità che si sta mantenendo in salita, la funzione di Passo Medio Calcolato sulla Pendenza, traduce il passo che si sta sostenendo in ascesa in quello che si esprimerebbe in piano: una metrica di facile e intuitiva lettura, ideale quando si gareggia su terreni variabili.Oltre alla già nota funzione Up Ahead che riepiloga i POI presenti lungo un percorso pre-caricato, la presenza della cartografia permette l’utilizzo di una nuova funzione di navigazione e guida, NextFork™,che fornisce una maggiore consapevolezza della propria posizione segnalando in anticipo distanza e ascesa residua al prossimo bivio e relativo nome del sentiero. Per conoscere la proiezione dei tempi di arrivo, il Predittore di Gara calcola in modo automatico e costante il trend dei tempi di chiusura di una 5k, 10k, 21k e maratona. Il profilo sport Adventure Race, approvato da ARWS, tiene traccia della frequenza cardiaca, dell'altitudine, dei tempi dei segmenti e di altre metriche quando la gara è in corso. Inoltre, salva i dati per la visualizzazione post-gara in conformità con le regole, blindando la lettura delle informazioni di posizionamento e navigazione in tempo reale a un momento successivo. Una schermata di riepilogo aiuta a contro verificare il tempo di arrivo con il comitato di gara. Conoscere la risposta del proprio corpo EnduroTM2 non è solo un device per lo sport di lunghissima durata e resistenza ma è anche uno strumento concepito per l’analisi del proprio stato di benessere quotidiano. La nuova funzione Health SnapshotTM crea un’istantanea del momento generando un rapporto di statistiche chiave e intuitive, tra cui frequenza cardiaca e relativa HRV (variabilità) tramite il nuovo sensore cardio di quarta generazione, saturazione di ossigeno nel sangue, respirazione e stress2. Le funzioni evolute e migliorate includono la lettura di Body Battery™, Fitness Age, Real Time Stamina, running Power (con HRM-PRO plus) e i nuovi messaggi di Training Readiness, di Acute Load e monitoraggio del sonno con i relativi punteggi sulla qualità del riposo. Grazie alle analisi delle attività sportive e ai parametri di benessere, EnduroTM2 è inoltre un consulente per il recupero attivo e suggerisce piani di allenamento per minimizzare al massimo il rischio di infortunio. Non solo sport EnduroTM2 è il compagno ideale per chi ama lo sport ma è anche uno smartwatch concepito per essere indossato tutto il giorno e rendere la giornata più semplice e dinamica. La soluzione di pagamento contactless Garmin Pay™3 permette di effettuare acquisti in modo rapido e soprattutto sicuro lasciando a casa il portafogli per fare poi ritorno quando la Stamina ci dice che non disponiamo più di energie residue. Quando associato a uno smartphone Android TM o Apple®compatibile consente di avere comodamente al proprio polso notifiche smart come chiamate, aggiornamenti dai canali social, SMS, email e molto altro. Garmin EnduroTM2 è disponibile nei punti vendita ufficiali Garmin al prezzo di €1.099,99.


ATK Bindings Lago Santo Skyrace 2022

Completamente rinnovata, la ATK Bindings Lago Santo Skyrace si
disputerà sabato 8 ottobre 2022 a Sant’Annapelago (MO).

ATK Bindings Lago Santo Skyrace nasce dall’esperienza consolidata del Team Mud & Snow ASD che dal 2017 organizza nello stesso territorio la Lago Santo Mountain Race, evento che si è distinto come gara appenninica di riferimento per gli appassionati di skyrunning presenti in Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e regioni limitrofe.

Una delle novità sostanziali di questa edizione è la partecipazione di ATK che, come title sponsor, va a sigillare la caratura dell’evento. Francesco Misley, presidente del comitato organizzatore, sottolinea la rilevanza di questa sponsorship: «una collaborazione volta a dimostrare che cultura sostenibile ed evoluzione tecnologica, valori che condividiamo con ATK, possono armonizzarsi e ispirare una visione prospettiva positiva, pensando in particolare agli effetti delle attività dell’uomo sull’ambiente».

SCARPA è il nuovo sponsor tecnico e Marco De Gasperi insieme al team SCARPA saranno presenti in parterre il giorno della gara. 

Con queste premesse, ATK Bindings Lago Santo Skyrace rientra quest’anno nel calendario F.I.Sky.-Federazione Italiana Skyrunning e sarà prova unica del Campionato Regionale Skyrunning Emilia-Romagna 2022. Le iscrizioni sono aperte e possibili fino all’esaurimento dei 250 pettorali disponibili.

Il percorso skyrace proposto, di 28 km e 2300 m di dislivello positivo, è focalizzato sulla traversata di quattro vette del crinale di spartiacque appenninico (Monte Nuda, Monte Giovo, Cima dell’Omo, Cima Romecchio) che offre scorci panoramici unici sul mar Tirreno, con vista sulle isole dell’arcipelago toscano e la Corsica, e raggiunge luoghi di interesse nazionale come il Lago Santo Modenese. Si tratta della classica traversata del massiccio occidentale del monte Giovo che ben si presta ad una skyrace in virtù delle rilevanti difficoltà tecniche atipiche per l’Appennino, con tratti molto ripidi sia in salita che discesa e fondo fortemente sconnesso dai residui detritici del circo glaciale che viene interessato ma al contempo corribile in totale sicurezza per tutti i partecipanti.

ATK Bindings Lago Santo Skyrace intende andare a colmare una sorprendente lacuna esistente nell’Appennino settentrionale, aspetto su cui pone l’accento il tracciatore del percorso Francesco Montanari: una skyrace tecnica con passaggi in quota e un percorso con caratteristiche tipicamente alpine che possa soddisfare le aspettative di atleti a livello nazionale e internazionale.

La manifestazione sportiva viene completata dal Sentiero delle Cascate Trail, una seconda distanza short trail competitiva di 16 km.

Per maggiori informazioni www.lagosantorace.com


XTERRA - Dolomiti di Brenta Trail

Ancora una volta sarà sold out: XTERRA Dolomiti di Brenta Trail si conferma come uno dei trail più importanti in Europa, con partecipanti da 25 nazioni. In testa alla “classifica” degli iscritti, come da tradizione gli italiani, gli olandesi e i tedeschi, ma ci saranno atleti anche da Stati Uniti e Sudafrica.

Sold out la 45km che si dimostra una gara amata da atleti di ogni genere, sia dai top runner alla ricerca del risultato prestigioso, sia dagli amatori, per la qualità dell’esperienza e la bellezza del paesaggio, oltre che per l’attenta organizzazione. La 64km vedrà al via 205 atleti.

Partenza il 10 settembre, alle 6 per la 64km e alle 7.30 per la 45km, a Molveno, illuminati dai primi raggi sulle vette; apertura venerdì alle 17 per il ritiro dei pettorali e il brief pre-gara, alle 19.30.

Dopo 6 edizioni il DNA della gara è rimasto il medesimo, alimentato dalla voglia degli organizzatori di far vivere nel profondo il cuore pulsante di questo territorio: le Dolomiti di Brenta. Non è infatti da tutti, avere la possibilità di fare trail running in luoghi meravigliosi come il gruppo di Cima S. Maria e Cima di Campa, il Passo del Grosté e tutta la parte centrale del Brenta (ai piedi di cime storiche come Cima Brenta, Crozzon di Brenta, Cima Tosa, Campanil Basso, e mille altre), ma anche il Lago di Molveno, autentica perla delle Alpi.

Il percorso collega rifugi come il Croz dell’Altissimo, il Pedrotti, il Brentei, il Tuckett e il Graffer, dove arrivare correndo regala sempre un’emozione indimenticabile, un’esperienza che ogni trail runner dovrebbe provare.

Il percorso corto di 45km (valido per la classifica XTERRA) prevede 2850m D+, mentre il lungo di 64km, tecnico e duro, 4200m D+. Due distanze non estreme, ma che mettono alla prova anche i runner più preparati per le caratteristiche dei percorsi.

Anche per questa edizione Dolomiti di Brenta Trail, nella distanza dei 45km, sarà parte di XTERRA Trail Marathon Series, ossia 10 gare nelle località più belle del mondo, dalla Cina a Tahiti, dalla Scozia agli Stati Uniti; impossibile non inserire un luogo unico come le Dolomiti di Brenta, che si confermano essere la sola località italiana nel programma internazionale.

Come sempre, grande attenzione alla sicurezza e organizzazione impeccabile, anche grazie ai tracker GPS, di cui viene dotato ogni partecipante.

Per chi si sta allenando per andare forte, i record da battere, che ormai durano da 5 anni, rimangono quello di Enzo Romieri, di 7h 04’ 23’’, e Laura Besseghini, di 9:10:37. Per la 45 km i tempi di riferimento sono quelli di Federico Nicolini (4:40:09) e di Martina Valmassoi (5:53:37). Le gare consentono di accumulare punti ITRA: 2 per la corta e 3 per la lunga.

Per informazioni:

www.dolomitidibrentatrail.it - www.xterraplanet.com/race/tour/trail-marathon-


SCARPA Golden Gate ATR GTX

Scarpa Presenta GOLDEN GATE ATR GTX,  la novità FW 22/23 per medie e lunghe distanze, ideale su terreni off-road misti, compresi i tratti asfaltati. Questo modello è molto versatile e ben si adatta ad atleti di qualsiasi peso e dal differente livello di esperienza, che cercano una scarpa affidabile e comoda per i propri allenamenti quotidiani, anche nelle condizioni di bagnato grazie all’applicazione del lining GORE-TEX Invisible Fit che rende questa scarpa impermeabile e traspirante.

SCHEDA TECNICA GOLDEN GATE ATR GTX 

  • Taglie: 39 - 46 (con 1⁄2 taglia) + 47 - 48 (senza 1⁄2 taglie)
  • Colorazioni: Orange – Black, Petrol – Orange, Black – Azure, Anthracide - Lime
  • Tomaia: Fabric + Film + Microfiber
  • Fodera: Gore-Tex Invisible Fit
  • Suola: Presa® TRN-02
  • Stack: Heel 27 mm / Toe 23 mm Drop 4 mm
  • Peso: 305 g (taglia 42

Lafuma Access: la nuova linea in fibre riciclate

Sostenibilità, tecnicità e accessibilità:
tutto il DNA Lafuma in questi capi
realizzati con fibre riciclate

ACCESS è l’iconica linea Lafuma che racchiude i prodotti essenziali per ogni attività all’aria aperta rispettando i due valori del brand:prodotti tecnici e sostenibili per tutti gli amanti dell’outdoor. I best-seller del brand sono stati ulteriormente migliorati per l’autunno-inverno 22/23: lo stile è evoluto, il design ridefinito e i tessuti cambiati senza sacrificare l’eccellente rapporto qualità/prezzo. Il risultato è un outfit versatile e sostenibile: camicie leggere e traspiranti, giacche anti-pioggia e anti-vento, magliette tecniche. La linea ACCESS propone capi perfetti per le tue avventure nella natura.

Access Loft Hoodie M
Access Loft Hoodie W
Access Beanie
Access Climb Mid W
Odor Socks Long
Access Micro F-zip M
Softshell Pants W
Backpack Access 40 W

https://www.lafuma.com/en/