Nel villaggio delle fiabe
Gressoney-Saint-Jean è uno di quei rari villaggi di montagna dove la presenza del turismo è impalpabile, la seggiovia è quasi invisibile, annegata nel bosco, il pattinaggio si fa su di un laghetto ghiacciato. Quando nevica, se passeggi per le viuzze e i sentieri che lo costeggiano, diventa un villaggio fiabesco. Se lo si ammira salendo dal fondovalle, in estate, lo sfondo è quello dei Lyskamm, eleganti e imponenti, una lama bianca che abbaglia sopra il verde della vallata. Se stai tornando da una gita su questo versante del Monte Rosa, quello sud, prima di entrare nel centro abitato di sicuro accosti la macchina e ti godi uno scorcio di quelli che di solito si trovano disegnati sulle cartoline di auguri di Natale: pascoli ammantati di bianco e punteggiati di Stadel, le tipiche costruzioni Walser, più avanti il capoluogo immerso in una grande foresta di larici a abeti, e in mezzo a questi, giusto in fondo, a dominare tutta la piana, il Castel Savoia, che se non sapessimo che fu opera voluta dalla regina Margherita nel 1898, penseremmo che lo abbia realizzato una produzione disneyana. E giusto poco prima di arrivare al maniero c’è Sport Geschaft Squinobal, il nostro presidio Skialper Point nella Walser Gemeinschaft, come recita il cartello all’ingresso del paese. Ci accoglie Hilde Squinobal, la giovane proprietaria, insieme a papà Renzo e mamma Silvana. Vogliamo subito sfruttare Hilde come guida turistica per farci tradurre un po’ di cartelli che abbiamo letto risalendo la vallata.

Ci spiega che questa “germanofonia” dell’alta valle di Gressoney, rispetto alla dominante francofonia della Valle d’Aosta, è un lascito della migrazione di gruppi del popolo Walser, avvenuta circa ottocento anni fa, dal Vallese svizzero fino a questo versante del Rosa, che era disabitato. A favorirla fu un periodo climatico più caldo della media, che ridusse i ghiacciai e permise il passaggio di uomini e merci attraverso i colli d’alta quota. Gressoney, la Val Formazza, Macugnaga, la Valsesia, sono alcune tra le tante aree alpine dove si stabilirono i walser, ben accolti anche dai signori locali che vedevano con favore lo sfruttamento di pascoli (e versamento di imposte) altrimenti lasciati alla natura. La lingua locale, il Titsch, non è quella tedesca, ha forte assonanza col dialetto arcaico del Vallese svizzero, e non è andata persa, così come i bellissimi costumi tradizionali. La pista di sci nordico passa anche a fianco del negozio degli Squinobal e interseca il villaggio in più punti. Questo ci mette addosso un’allegria bambinesca, per l’idea che non si debba stare attenti alle auto ma a innocui sciatori multicolore e attillati. Hilde ci racconta che papà Renzo è maestro di fondo, oltre che guida alpina, e a fine anni ’80 aveva aperto Sport Geschaft come piccolo noleggio per soddisfare l’esigenza di una disciplina in forte crescita, quando la Monterosalauf era già rinomatissima, con partecipanti del calibro di Fabio Maj e Stefania Belmondo.

Il piccolo noleggio è poi traslocato nel bellissimo negozio che è oggi, dove fondisti e scialpinisti trovano tutto il necessario, anche quello per i figli più piccoli. Una possibilità tutt’altro che scontata nel panorama generale del settore, con marchi di qualità come Patagonia e Montura anche per i bambini. Gressoney non è una località mordi e fuggi, ci sono famiglie che salgono qui da tre generazioni, estate e inverno, dalla Lombardia e dal Piemonte soprattutto. Per molti è il posto del cuore, e non si fatica a crederlo. Vediamo un gruppetto di ragazzi che prova a misurarsi sci e scarpe per la prima volta, e Hilde ci informa che dopo la pandemia (e l’aumento dei prezzi degli impianti, aggiungiamo noi) si sono affacciati allo sci di fondo molti ventenni, sia local che da fuori. Qui è tutto facile, esci dalla porta e agganci l’attacco, grazie ad una pista di 22 km, tenuta sempre in condizioni perfette, anche quando i fiocchi si fanno desiderare. Non per niente, a livello agonistico, Gressoney e lo sci nordico sono un tutt’uno: oltre ad ospitare, tra le altre gare, una tappa di Coppa Italia, a Gressoney-Saint-Jean sono nate molte stelle degli sci stretti, come Francesco DeFabiani, Greta Laurent e Arianna Follis, oltre ad essere diventata la nuova casa di Federico Pellegrino.

Gli Squinobal sono contenti anche di come gira lo scialpinismo: c’è da notare che, con la scarsità di nevicate nell’ultimo decennio, questa valle che culmina ben oltre i quattromila metri, offre itinerari comunque praticabili, e si vede un aumento del touring a scapito del freeride, che la faceva da padrone all’inizio del millennio. Sciolta la neve, da giugno questa piana bucolica diventa una base super rilassante a cui tornare la sera per un po’ di svago nei locali, dopo una giornata a far di tutto, dal freeclimbing su roccia, qui dietro il negozio, alla varietà di itinerari per ogni abilità. Si va dall’ora scarsa necessaria per raggiungere Alpenzu, minuscolo villaggio che sembra un balcone sul Monte Rosa, rimasto fermo nel tempo, con i suoi stadel tradizionali, fino a Capanna Margherita, 4554 mt, magari accompagnati da papà Renzo, che come guida può vantare spedizioni himalayane.

La chiacchierata finisce al Café des Guides, gestito qui a fianco da Giulia, la sorella di Hilde, che col marito Carlo ama diffondere cultura della montagna, oltre che delicatessen, ospitando talk con celebrità dell’alpinismo e presentazioni di libri con gli autori, tra i quali anche il Paolo Cognetti di Le otto montagne, fresco di Premio Strega. Un ritorno a casa per Cognetti, che, ci svela Renzo Squinobal, proprio con lui qui a Gressoney mosse, bambino, i primi passi alpinistici. Ad un certo punto un profumino che aleggia tra i tavoli ci fa riemergere dai ricordi; un’ occhiata all’orologio e scopriamo che è giunta, implacabile, l’ora di pranzo, per cui chiediamo a Giulia una lista dei panini. Lei risponde soltanto: «oggi ci sono le Caserecce trafilate al bronzo con fonduta di parmigiano, sugo d’arrosto e briciole di pane. Magari con un calice di rosso valdostano, un Torrette del 2022 ?» E chi siamo, noi di Skialper, per dire di no?

SPORT GESCHAFT SQUINOBAL
Eyematte Waeg, 4
11025 Gressoney-Saint-Jean (AO)
Tel. +39 340 488 4406