«Non mi aspettavo questa differenza tra ski-alper e runner»
Ancora un racconto dalla Vertical race di sansicario che ha perto la stagione. Ne abbiamo parlato con Dennis Brunod. Ecco il suo racconto dall’interno del gruppo di testa. «Siamo partiti tutti decisi fin dall’inizio, non è stata una gara tattica! Lenzi sempre davanti da subito e io e Barazzuol attaccati. Eydallin appena appena dietro all’inizio. Poi è arrivata un’alternanza di muri proprio ripidi e tratti dove invece si riusciva a salire un po’ meglio: lì Lenzi ha rallentato un pochino e Eydallin è rientrato…lui sul ripidissimo è molto forte. Tra l’altro facevo poca luce con la mia frontale, per cui dovevo comunque stare dietro a Lenzi per vedere bene dove andare. Mi sembrava che andassimo bene… sì, stavamo salendo tutti bene».
LO SPRINT FINALE – «A un certo punto abbiamo capito che non mancava molto, saranno stati gli ultimi cento metri. Si vedevano le luci dell’arrivo ma non quanto mancasse esattamente. In quel momento Lenzi è partito per primo e ha preso qualche metro, poi io e gli altri, e nessuno ha mollato per cui in cima le posizioni sono rimaste quelle». Gara tirata, insomma, un bel modo di ‘rompere il ghiaccio’.
UN CONFRONTO INTERESSANTE – «Molto freddo. Una bella gara, interessante. E infatti sono rimasto un po’ sorpreso dalle differenze tra i tempi con gli sci e quelli a piedi. Loro hanno corso con scarpe normali, belle scolpite ma niente chiodi e niente ramponcini, e hanno detto che andavano benissimo. Però non mi aspettavo tutta questa differenza: noi siamo saliti in 41′ 50", loro in 48′ 30". Anche inserendo dei margini in più e in meno per pareggiare eventuali differenze tra i livelli atletici che stiamo paragonando, la differenza resta alta. Noi dobbiamo portare su più peso, loro meno ma subiscono un certo assorbimento della spinta nella neve, anche se era dura, e poi c’è la diversa ampiezza del passo…sarà interessante seguire questi confronti, come sulla Streif a Kitzbuhel!»