Lo skialper piemontese ci racconta la sua avventura
Il D+Trail 5.6 bike è una sfida, un’avventura, un’immersione nella natura, in un anello che si sonda tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Val Pusteria per un totale di 180 km con 6800 metri di dislivello positivo. Da qui il nome D+ che racchiude le due componenti fondamentali del progetto: D come Dolomiti e D+ come dislivello positivo. Non si tratta di una gara, ma di una sfida con se stessi, con le proprie capacità fisiche e anche con il proprio senso di orientamento. Ognuno decide quando partire, da un qualsiasi punto Start/Stop, e in quanti giorni compiere il giro, se concluderlo in giornata oppure se affrontarlo in due o tre giorni fermandosi nei posti tappa.
Lungo il percorso sono presenti dei checkpoint in cui ritirare le sei perline che completano la collana DoloMitiCa che dimostrerà di aver affrontato tutto il percorso consentendo così di aggiudicarsi l’originale trofeo DoloMitiCo una volta tornati al punto di partenza.
La partenza può avvenire da Padola (Sport Hotel), da Auronzo di Cadore (Hotel Diana), da Sappada (Gelateria Kratter o Camping Park Sappada), da Forni Avoltri (Albergo al Sole). Nell’iscrizione, che costa 45 €, è compresa, oltre la cartina col tracciato da percorrere e la collana per collezionare le perline, una fascetta marchiata Crazy Idea, integratori + Watt, due buoni sconto per il pernottamento spendibili nei punti tappa e un buono sconto presso la gelateria Kratter.
Il percorso è interamente segnato ma in modo non invasivo, pertanto a volte è utile consultare la cartina fornita dagli organizzatori del DolomitiTrail. La partenza consigliata è da Sappada in modo da affrontare da freschi la parte più dura del percorso, quella che dal paese di Sappada giunge fino all’imbocco del panoramico Giro delle Malghe. Le salite successive a Monte Zovo e al passo Quaternà sono lunghe, soprattutto la seconda, ma pedalabili. Il tratto che dal Quaternà porta all’imbocco del passo Digola, l’ultima asperità prima di Sappada, è quello più semplice e consente di riprendere fiato.
Il percorso si snoda prevalentemente su strade bianche, piste forestali e alcuni tratti di single track, pochi sono i kilometri percorsi su asfalto. Non ci sono particolari difficoltà tecniche e per portarlo a termine è solo necessaria l’abitudine di trascorrere molte ore in sella alla propria MTB. Il punto più alto toccato sono i 2300 metri di passo Quaternà raggiunto con una salita lunga ma pedalabile, il fondo del primo tratto di discesa è leggermente dissestato ma percorribile in bici. Molto panoramico è il Giro delle Malghe e il checkpoint di Monte Zovo.
Per tutte le info: www.dolomititrail.it/home.html
Nel numero di ottobre di Skialper il resoconto completo del D+Trail