E domani sono attese sessanta staffette

La giornata è stata caratterizzata dall’intenso vento di favonio che ha surriscaldato l’aria. Un foehn da manuale di meteorologia, con temperature molto superiori ai 10°C, acqua che corre sulle strade e il manto nevoso che cala a vista d’occhio. Ma la gara è stata regolarissima: anzi, il profilo della salita ha sicuramente fatto selezione: pendenza media sostenuta, risultante dall’alternarsi di tratti ripidi e meno ripidi ma senza mai la possibilità di recuperare veramente per chi avesse ecceduto in fuorigiri.  

LA GARA SENIOR- A circa 200 metri dal traguardo Boscacci e Reichegger salivano incollati, ritmo e potenza visibilmente superiori a quelli degli inseguitori, nettamente staccati. Solo Robert Antonioli limitava i danni, ma con un distacco di diverse decine di metri. «La conosco bene, questa salita, e ho deciso di partire proprio lì». In effetti il gonfiabile dell’arrivo non era ancora visibile, nascosto dietro il cambio di pendenza. E prima della gara Michele aveva anche chiesto bene dove sarebbe stata sistemata la finish line nell’area piuttosto estesa di Piazzo Cavalli. In progressione da ‘finisseur’, Boscacci ha aperto a fatica qualche metro tra lui e Reichegger, che cedeva solo i centimetri. Mollando solo a pochi metri dalla linea dell’arrivo per voltarsi  a controllare, quasi bastava questo infinitesimo calo dell’accelerazione per dare spazio all’ultimo tentativo di Reichegger…come sempre lì pronto a mettere a frutto il minimo errore dell’avversario. «Se il traguardo fosse stato cinque metri più in là, non ci sarei arrivato per primo!». Ma ormai era fatta. 

L’ALTO LIVELLO DELLE SENIOR –
Arrivi regolari, invece nella gara femminile. Campionessa italiana Vertical è Gloriana Pellissier, con un margine di circa trenta secondi che le avrebbe consentito un ultimo tratto un po’ più rilassato, ma si vede subito dopo il traguardo che ha tirato fino all’ultimo. Poi arriva Francesca Martinelli e si capisce che è in crescita, recupera velocemente e la faccia non è contratta; può darsi che le manchi ancora qualcosa ma potenza e ritmo sono molto diversi da due settimane fa a Misurina. La sempre più sorprendente Raffella Rossi è dietro ma perfettamente in gara: dopo una stagione di stop per le conseguenze di un incidente a un legamento crociato, rientra con due gare una più bella dell’altra agguantando il podio. In crescita evidente anche Elena Nicolini, che non è specialista della salita e conquista quindi un quarto posto significativo.

LA GARA CADETTI –
  La partenza di queste categorie è stata data nella zona di Prà Bellino, circa 150 metri sopra Caspoggio. Nessuna sorpresa: Davide Magnini e Giulia Compagnoni vincono con margine. Ma dietro di loro sembrano in crescita Pietro Canclini e Oscar Vairetti tra gli uomini, Laura Corazza e Giulia Murada tra le donne. Anche se è sempre difficile dire quanto decidano di risparmiare in testa, quando un titolo è stato messo al sicuro da un buon margine e il giorno dopo c’è in palio un altro titolo assoluto.

LA GARA JUNIOR –
Valgono le stesse considerazioni tra le ragazze: Alba De Silvestro vince con margine di sicurezza su Erica Rodigari e Natalia Mastrota. Questa è anche una categoria particolare, poco popolata: solo sei le ragazze iscritte. Tutto il contrario invece in campo maschile, dove regna l’abbondanza e la vita è difficile per tutti. Lo stesso Federico Nicolini, pur vincendo con un buon margine, non può mai dormire sonni troppo tranquilli: oltre a essere in tanti, gli Junior forti sono numerosi. Oggi c’erano Nadir Maguet a 40" e Luigi Pedranzini ad altri 20", ma in altri tipi di gare il lotto si allarga e ci sono Faifer, Pedergnana, Stradelli…

I TEMIBILI MASTER –
La categoria dei Master è un altro postaccio scomodo, e ne sanno qualcosa i colleghi Senior che se li ritrovano numerosi e incalzanti nelle zone alte. Hanno vinto Dino Pinamonti e Silvana Bonaiti, mettendo dietro Dino Sala, Angelo Bernini, Miriam Clerici e Paola Vedovelli.  Per dire: Pinamonti tra i Senior si sarebbe classificato diciannovesimo. In un campionato italiano, e subito dopo Graziano Boscacci e Daniele Pedrini, non due qualunque.

LE CONDIZIONI DEL TERRENO – al limite, letteralmente. Pelli segnate, e scintille in discesa pur tornando a valle con la massima attenzione. Un evento meteo eccezionale per intensità. A memoria, in pochi qui si ricordano episodi favonici simili. Fino a poco prima del via il manto sembra reggere, anzi si fatica a ottenere grip su ghiaccio e neve dura bagnata in superficie. Poi l’acqua vince l’evaporazione e comincia a percolare nel manto, ammorbidendolo. Neve veloce e tenuta a occhi chiusi. Ma che desolazione! La traccia veloce è quella marrone.

CAMPIONATI ITALIANI STAFFETTA – mini-briefing ridotto alla comunicazione dello spostamento della prima partenza giovani alle 10. Località Piazzo Cavalli, cioè il traguardo del Vertical. Stanotte il C.O. traccia, le idee sono chiare e sanno già cosa fare, ma prima bisogna lasciar lavorare il vento per non trovarsi a rifare tutto daccapo la mattina.