Proposte, veti, contestazioni, nuove nomine.
Il mondo dello ski-alp – sport in netta ascesa – sembra percorso da correnti trasversali che non contribuiscono certo a portarlo in breve ad una candidatura olimpica, cosa che vogliamo in tanti, primi fra tutti gli atleti che stanno già facendo andare il pallottoliere per vedere quanti anni avranno fra otto e soprattutto se la loro posizione nel ranking mondiale sarà ancora tale.
La nomina di Morzenti alla presidenza della Fisi dovrebbe essere garanzia di progresso per lo ski-alp: il suo intervento in occasione della Tre Valloni non lascia dubbi. Massimo interesse per la disciplina e aspirazioni olimpiche.
D’altro canto abbiamo appena sentito Fabio Meraldi che ci ha comunicato la ferma intenzione ad abbandonare il settore.
«Ho qui pronta la lettera di dimissioni e certamente la inoltrerò dal momento che mi sono sentito sfiduciato dai miei stessi uomini.»
Anche se dovesse venire confermato Conci in federazione la rinuncia a continuare da parte di Meraldi è cosa certa.
«Quest’inverno ho sempre lavorato dietro le quinte: non credo sia indispensabile che, per fare del bene allo ski-alp, si debba presenziare alle grandi manifestazioni per incidere con le mie spese sul già magro bilancio del settore. Ho sempre lavorato da perfetto volontario spendendo cifre elevate di telefono di tasca mia per mantenere i giusti contatti, per cercare sponsor e per sanare le polemiche che hanno afflitto l’ambiente della squadra nazionale. Poi mi sono sentito tradito e così ritorno a fare il mio lavoro, la guida alpina.»
Queste sono in sintesi le parole di Fabio che abbiamo sentito telefonicamente oggi.
D’altro canto la sua assenza dai parterre delle grandi manifestazioni è stato preso come disinteresse e di qui è scoppiata la polemica e il malcontento.
Mentre si parla di The Big Race e di Coppa del Mondo e di tutte le controversie che questo progetto sta suscitando sorge anche il problema dello staff tecnico: Oscar Angeloni è disposto a proseguire nell’incarico, non ci sembrerebbe dello stesso avviso Manuel Conta ma preferiamo non pubblicare notizie non accertate. Sappiamo invece di forti pressioni da parte delle Alpi Centrali che vedrebbero bene loro uomini in questo settore. Certo il Trentino non starebbe a guardare… E la Valle d’Aosta?
Per ora voci, una ridda di voci e di nomi. L’importante è di uscire da questa fase interlocutoria non troppo massacrati e di poter ricominciare a lavorare portando avanti quanto è stato fatto sinora, cose peraltro lusinghiere per i nostri colori.